Export a due velocità: arretra l'olio, avanza il mobile

Il Monitor dei distretti realizzato da «Intesa San Paolo»

Esportazioni dell'olio umbro in calo

Esportazioni dell'olio umbro in calo

Perugia, 16 luglio 2016 -  L’eport  umbro è a due velocità con alcuni comparti che tirano e altri in sofferenza rispetto alla media degli anni passati. Tirando le somme dei vari comparti, questo andamento altalenante sposta la bilancia dell’export verso il segno meno. Nel primo trimestre 2016 i distretti dell’Umbria mostrano infatti un calo del 5,4%, come risulta dall’analisi presentata dal Monitor dei Distretti dell’Umbria realizzato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo per Casse di Risparmio dell’Umbria. «Nel primo trimestre 2016 il dato sull’export dei distretti umbri risente del decremento delle esportazioni negli Stati Uniti, tuttora principale mercato di riferimento, non sufficientemente compensate dagli andamenti positivi su altri mercati – commenta Pietro Buzzi, direttore generale di Casse di Risparmio dell’Umbria –. Interessante il recupero verso i mercati europei e in particolare verso la Russia, soprattutto per il distretto della maglieria e dell’abbigliamento di Perugia – prosegue Buzzi – che costituisce in questo trimestre il 77% del totale dei volumi esportati dai distretti della nostra regione verso la Federazione russa». A pagare  maggiormente il dazio del decremento è l’olio umbro (-18,8% la variazione tendenziale nel primo trimestre 2016), penalizzato dagli arretramenti subiti sul mercato. Migliore appare l’evoluzione delle altre due realtà distrettuali della Regione: mobile e tessile. Dinamica positiva per il mobile dell’Alta Valle del Tevere (+5,7%), con un livello di esportazioni pari a 16,8 milioni di euro e un incremento di 0,9 milioni di euro in termini assoluti. Il distretto inverte la tendenza del precedente trimestre (-19,7%) tornando in territorio positivo e raggiungendo il miglior primo trimestre degli ultimi anni. Praticamente stabile maglieria e abbigliamento di Perugia (-0,9%), dopo anni di forte crescita, riconfermandosi sui picchi dei primi mesi del 2015 che avevano rappresentato il livello massimo, mai raggiunto, del periodo.

S.A.