Perugia, 4 giugno 2023 - Quello che si sta per concludere è l’ultimo weekend dell’anno che lavoriamo per il Fisco. In linea puramente teorica, infatti, mercoledì prossimo anche i contribuenti umbri termineranno di pagare le tasse, le imposte, i tributi e i contributi sociali necessari per far funzionare le scuole, gli ospedali, i trasporti, pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici, le pensioni. Si tratta in particolare di 8.759 euro (circa 7,7 miliardi in totale) che ciascun abitante dell’Umbria ha versato al Governo, alla Regione o al proprio Comune. Giovedì 8 giugno, pertanto, ci sarà il "giorno di liberazione fiscale"; in altre parole, se dall’ inizio di gennaio al 7 giugno abbiamo lavorato per onorare le richieste del fisco, dal giorno successivo e fino al prossimo 31 dicembre, invece, lo faremo per noi stessi e per le nostre famiglie.
Da questo caso di scuola messo a punto dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, emerge che per l’anno in corso sono stati necessari ben 158 giorni di lavoro (sabati e domeniche inclusi) per adempiere a tutti i versamenti fiscali previsti quest’anno (Irpef, Imu, Iva, Irap, Ires, addizionali varie, contributi previdenziali/assicurativi, etc.). Rispetto al 2022, il tax freedom day di quest’anno "cade" comunque un giorno prima. E di quei 8.759 euro di imposte e tasse, ogni umbro ne ha versate 8.043 allo Stato, 766 alla Regione e 772 al Comune. Cifre ben inteso che ricomprendono Lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi, pensionati e imprese. Andando a confrontare i dati sono i cittadini della provincia Autonoma di Bolzano a versare il maggior numero di tasse al fisco. Nel 2019 ogni residente di quel territorio ha pagato mediamente 13.158 euro tra tasse, imposte e tributi. Seguono i lombardi con 12.579 euro, i valdostani con 12.033 euro, gli emiliano-romagnoli con 11.537 e i laziali con 11.231 euro.
L’Umbria è esattamente a metà classifica con i suoi 8.759 euro, la Calabria, invece, è l’area dove il "peso" del fisco è più contenuto: ogni residente ha pagato all’erario mediamente 5.892 euro. Il dato medio nazionale è pari a 9.581 euro. Il forte divario tra Nord e Sud – segnala l’Ufficio studi della Cgia - non deve sorprendere. Il nostro sistema tributario, infatti, è basato sul criterio della progressività. Pertanto, nelle regioni dove i livelli di reddito sono maggiori, grazie a condizioni economiche e sociali migliori, anche il gettito tributario è più elevato che altrove.