Perugia, 11 dicembre 2023 - L'Umbria non brilla per retribuzioni. Gli stipendi del settore privato sono aumentati nell'ultimo anno, secondo il trend nazionale che segna un +3,3%, ma la regione del centro Italia resta al 13esimo posto del Geography Index 2023 di Job Pricing, che confronta la retribuzione globale annua lorda nelle varie regioni e province italiane al 31 dicembre 2022 rispetto al 31 dicembre 2021. In Lombardia, dove gli stipendi sono i più alti, la retribuzione media annua è di 33.452 euro, mentre cenerentola d’Italia è la Basilicata, 20esima nella graduatoria delle regioni con poco più di 20mila euro lordi. In Umbria i dipendenti hanno invece un salario lordo annuo di 28.530 euro, circa 2.377 euro lordi il mese. Una cifra al di sotto della media nazionale, che è pari a 30.830 euro.
Una buona notizia, però, c'è. In entrambe le province della regione le retribuzioni aumentano rispetto alla precedente indagine. Perugia, con 28.380 euro lordi annui, sale di quattro posizioni nella graduatoria di Job Pricing, dal 67 al 63esimo posto sulle 107 province. Terni fa anche meglio. Scala la classifica di sette posizioni, diventando 44esima in Italia, con una retribuzione media annua lorda di 29.412 euro e piazzandosi dunque nella top 15 delle province che salgono maggiormente in classifica (le prime sono Rimini e Fermo, che salgono di 11 posizioni).
Il metodo di indagine
L'indagine di Job Pricing, che analizza 600mila profili retributivi di dipendenti di aziende private, considera come indicatore di riferimento la retribuzione globale lorda, ottenuta dalla somma tra la retribuzione fissa annua lorda e la retribuzione variabile effettivamente percepita dai lavoratori. Per ottenere la retribuzione media di ogni provincia l'indagine considera la composizione di dirigenti, quadri, impiegati e operai all'interno della provincia stessa, ottenuta tramite l'elaborazione dei dati trimestrali sulle forze di lavoro. Mentre a livello nazionale si discute sulle gabbie salariali, il Geography Index 2023 conferma come, tra una regione e l'altra, ma anche tra province, anche confinanti, di una stessa regione, gli stipendi siano diversi, fino ad una forbice massima del 14% tra il più alto e il più basso. Molti i fattori che incidono. Tra questi la presenza di distretti industriali specializzati o di un tessuto imprenditoriale più o meno ricco, se le filiere sono ad alto o basso valore aggiunto e secondo le dimensioni delle aziende sul territorio (le più piccole spesso sono limitate economicamente rispetto a multinazionali che hanno politiche retributive più generose).