SILVIA ANGELICI
Umbria

Era a capo di una gang criminale: arrestato in Slovenia super latitante

Salvatore Roberto Perricciolo è stato condannato dalla Corte d’Appello di Perugia per reati di spaccio, sequestro di persona, truffe, rapine: dovrà scontare 15 anni di carcere. Confiscati beni per 120mila euro

L'arresto è stato possibile grazie anche alle intercettazioni telefoniche

L'arresto è stato possibile grazie anche alle intercettazioni telefoniche

Perugia, 21 agosto 2024 - La latitanza di Salvatore Roberto Perricciolo è finita a Capodistria.  L'uomo, 44 anni, di origine calabrese, latitante alla vigilia della sentenza di condanna emessa dalla Corte di Cassazione il 13 febbraio di quest’anno, è stato arresto ieri sera  in Slovenia, dove si era rifugiato. La pena inflitta ammonta a 21 anni di reclusione, con una pena residua da scontare di circa quindici anni. Perricciolo, per la giustizia italiana, era il capo di un’associazione per delinquere che smerciava chili di cocaina in territorio marchigiano tra Macerata, Ancona e Fermo. A suo carico qualche settimana fa è scattata la confisca di beni per circa 120 mila euro. Da anni residente nella provincia di Fermo, Perricciolo è stato condannato dalla Corte d’Appello di Perugia nell’ottobre 2022, con la sentenza che è stata confermata in Cassazione ed è quindi diventata definitiva.

L'identikit: una nota del procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani, spiega che il malvivente spesso era "stato sorpreso in luoghi pubblici in possesso di mitra e pistole e si è reso responsabile di reati contro il patrimonio, sequestro di persona, rapine, in particolare ai danni di spacciatori, truffe, appropriazioni indebite, falsi documentali per acquisire illegalmente autovetture da commercializzare, estorsioni, detenzione illecita di armi e munizioni, lesioni e violenza privata". 

L’arresto del superlatitante, effettuato dalla polizia criminale slovena in coordinamento con personale del Ros di Ancona,  è stato possibile grazie ad una intensa attività tecnica di acquisizione di numerosi tabulati telefonici, intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che pedinamenti. Fondamentali per l’individuazione del latitante sono state le intercettazioni telefoniche, partite fin dal marzo di quest’anno. Ora ci sarà l'estradizione.