
Pallone in rete (foto di repertorio)
Perugia, 1 marzo 2019 - La squalifica dopo un'espulsione dal terreno di gioco diventa più pesante se la polemica prosegue su Facebook, con insulti e minacce all'arbitro: sono infatti in aumento i casi di tesserati sanzionati per l'uso dei social network dal giudice sportivo del Comitato umbro della Federcalcio, l'avvocato Marco Brusco.
Che dall'inizio della stagione ha già esaminato almeno quattro o cinque episodi. «La squalifica - ha spiegato Brusco all'Ansa - può aumentare di due o tre giornate in caso di ingiurie all'arbitro, da sei a dieci per le minacce». Ma c'è anche chi ha preso due giornate per avere contattato via Facebook il direttore di gara tentando di ottenere un «alleggerimento della sua posizione».
Sono arbitri a segnalare quanto avviene. «Lo fanno - ha detto il giudice sportivo - con un supplemento di referto al quale spesso allegano uno screen shot della pagina Fb 'incriminatà». L'avvocato Brusco, esperto avvocato penalista, esegue quindi una sommaria analisi dei profili per irrogare la sanzione aggiuntiva. «Sarà poi il tesserato - ha spiegato l'avvocato Brusco -, se ritiene che il profilo non sia il suo, a doverlo dimostrare».
Secondo l'avvocato Brusco, comunque, per quanto riguarda gli aspetti disciplinari in generale la situazione sui campi dell' Umbria «è buona». «È migliore - ha aggiunto - rispetto ad altre regioni italiane. Non si registrano episodi di violenza fisica, anche perché le sanzioni partono da un minimo di un anno. Registriamo anzi una lieve diminuzione di questi episodi (l'ultimo diversi mesi fa quando comminai una squalifica di due anni a un calciatore che aveva pestato un piede a un arbitro). In questo campionato - ha concluso l'avvocato Brusco - abbiamo registrato invece un aumento dei 'casì che riguardano Facebbok».