SILVIA ANGELICI
Umbria

Modficano l'iban di una fattura: hacker rubano 54mila euro

I pirati del web erano entrati nella mail aziendale di una concessionaria. La Polizia postale è riuscita ad individuare il conto corrente dove i truffatori avevano fatto accreditare la somma

La Postale è risalita al conto pirata

La Postale è risalita al conto pirata

Perugia, 4 marzo 2025 - Frode informatica da 54mila euro: la Procura di Perugia ha emesso un provvedimento di dissequestro e la contestuale restituzione alla vittima della somma di danaro in precedenza sottoposta a sequestro, poiché risultata il provento di una truffa effettuata attraverso un particolare tipo di attacco informatico denominato “B.E.C.”, acronimo di Business Email Compromise (compromissione di caselle di posta elettronica aziendali).

Attraverso tale tipologia di attacco, infatti, alcuni soggetti dediti alla commissione di reati informatici riescono ad inserirsi tra le comunicazioni di posta elettronica di due aziende, al fine di intercettarne i messaggi e i relativi contenuti, per poi usare le “informazioni” acquisite per trarne profitto.

Nello specifico, l’attività di indagine ha avuto origine da una denuncia presentata al  Centro operativo per la sicurezza cibernetica Polizia Postale e delle Comunicazioni Umbria da un imprenditore titolare di una  concessionaria il quale, dopo aver ricevuto una fattura relativa all’acquisto di un veicolo, ha pagato 54.000 euro effettuando un bonifico sull’iban indicato nella fattura. Il rivenditore, però, era del tutto ignaro che ignoti, dopo essersi “introdotti” nelle caselle di posta elettronica in comunicazione e averne intercettato i messaggi, avevano modificato la fattura destinata all’acquirente, indicando nella stessa un codice iban relativo ad un conto nella loro disponibilità, e dove sono stati poi accreditati i 54.000 euro pagati.

La vittima, accortasi del raggiro, ha denunciato il fatto alla  Postale; le successive attività di indagine hanno permesso di individuare il conto corrente dove i truffatori  avevano fatto accreditare l’ingente somma e, una volta accertato che la stessa era ancora giacente, di sequestrare l’intero importo. Sono tutt’ora in corso gli approfondimenti investigativi sul titolare del conto corrente individuato dalla Polizia sul quale è stata accreditata la somma che è stato denunciato per i reati di accesso abusivo a sistema informatico e frode informatica