SILVIA ANGELICI
Umbria

Latitante accusato di bancarotta fraudolenta preso in Costa Azzurra: era in vacanza

L'uomo, un imprenditore di 75 anni, era fuggito in Canada e preso la cittadinanza. Fermato durante un viaggio a Nizza su ordine della Procura generale di Perugia

Fermato dalla Polizia in aeroporto

Fermato dalla Polizia in aeroporto

Perugia, 9 luglio 2024 - L'accusa è di bancarotta fraudolenta. E' quella che grava su un imprenditore italiano di 75 anni  originario di  Lettomanopello (Pescara) ma con cittadinanza canadese. L'uomo era latitante da tre anni per sottrarsi all’esecuzione della pena inflittagli dalla Corte d’Appello di Perugia. Il viaggio da Etobicoke, in Canada, a Nizza però gli è costato l’arresto. 

L'imprenditore,  in concorso con altre due persone, era stato condannato per bancarotta fraudolenta per aver cagionato, mettendo in atto operazioni dolose, il fallimento di una società. I fatti sono stati commessi nel 2010  a Pescara.

In particolare, i tre, in quanto amministratori e legali rappresentanti dell’impresa, erano riusciti ad ottenere un finanziamento agevolato finalizzato alla costruzione di un nuovo insediamento industriale e all’acquisto di macchinari, avvalendosi della legge regionale per l’Abruzzo 16/2002 che prevedeva interventi a sostegno dell’economia per favorire la nascita di nuove imprese sul territorio. Lo stanziamento ammontava ad oltre due milioni e trecentomila euro.

Gli stessi erano però riusciti a distrarre, occultandola, una parte della somma stanziata, per un ammontare pari a circa novecentomila euro. Dopo la condanna l’uomo aveva fatto perdere le sue tracce: l’ultima presenza nel nostro territorio risale al luglio 2018, per poi essere individuato in Canada dove era riuscito a prendere la cittadinanza canadese. Dal 2022 era attiva nei suoi confronti la procedura di estradizione, a seguito di mandato di arresto internazionale emesso dalla Procura Generale di Perugia.

In questi mesi, grazie alle attività investigative e di monitoraggio dei suoi movimenti, effettuate dall’ufficio SDI della Procura Generale perugina, composto da personale di polizia penitenziaria, in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia di Roma, è stato possibile arrestare il ricercato, il 7 luglio scorso, presso l’aeroporto di Nizza.

Attualmente è in attesa di essere estradato verso l’Italia, dove dovrà scontare quattro e sei mesi di reclusione.