SILVIA ANGELICI
Umbria

Fine vita, sì del Tribunale alla richiesta di Laura Santi: “La Asl si attivi”

Prosegue la battaglia legale di Laura, 48 anni, affetta da sclerosi multipla. L'azienda sanitaria dovrà emettere un provvedimento definitivo sulle sue condizioni per l’accesso al suicidio assistito

La Santi con i suoi legali

La Santi con i suoi legali

Perugia, 13 ottobre 2023 - Fine vita: il Tribunale di Perugia accoglie le richieste di Laura Santi, la donna affetta da sclerosi multipla progressiva,  e ordina alla Asl di emettere un provvedimento definitivo sulle condizioni per l’accesso al suicidio assistito. 

La battaglia legale di Laura  è iniziata un anno fa, quando la donna, per mezzo dei suoi legali (tra cui l'avvocata Filomena Gallo, segretaria dell'Associazione Luca Coscioni e difensore che coordina il collegio legale) ad aprile 2022 aveva presentato all’azienda sanitaria competente la richiesta per l’accesso alla verifica delle proprie condizioni ai sensi della sentenza costituzionale numero  242/2019, ovvero per accedere al cosiddetto suicidio assistito.   

"Di fatto, dunque, i giudici ordinano alla azienda sanitaria competente, accogliendo le richieste della mia assistita - dice la Gallo -  di emettere un provvedimento definitivo sulle condizioni della donna e dunque sulla presenza delle condizioni richieste per poter accedere al suicidio medicalmente assistito in Italia, secondo quanto previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale sul caso Cappato-Antoniani. Avevamo chiesto per la nostra assistita che fosse completata con urgenza la procedura prevista nel dispositivo della sentenza numero 242/19 della Consulta. Questa ultima decisione ordina il completamento di questa procedura di verifica delle condizioni della persona malata, delle modalità per procedere e del parere del comitato etico con comunicazione dell’azienda sanitaria a Laura Santi. Attendiamo il provvedimento finale dell’azienda sanitaria. Successivamente, in base a quanto emergerà in riferimento alle condizioni della ricorrente, se fosse confermata la corrispondenza con il giudicato costituzionale - conclude Gallo -  la stessa potrà decidere se e quando procedere con l’aiuto alla morte volontaria. Oppure, al contrario, in caso di una valutazione che ritenga che manchi un requisito o più requisiti valuteremo con il collegio legale una impugnazione nel merito del provvedimento per la tutela del diritto all'autodeterminazione di Laura Santi”.