SILVIA ANGELICI
Umbria

Maxi frode assicurativa da 60 milioni: 11 persone a processo

Gli indagati avevano predisposto e commercializzato circa 200 false polizze emesse a nome di 2 compagnie assicurative nazionali e 6 compagnie estere con sedi a Malta, Irlanda, Germania e Svezia. Tra gli indagati anche un broker perugino

Indagini della Dogana con i Carabinieri

Indagini della Dogana con i Carabinieri

Perugia, 5 marzo 2025 - Da Perugia, alla Sicilia fino al Nord Europa: rinvio a giudizio di 11 persone, per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata all’emissione di false polizze fidejussorie a nome di compagnie assicuratrici nazionali ed estere, falsità materiale e ideologica, sostituzione di persona, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, truffa ai danni dello Stato, sottrazione all’accertamento o al pagamento  dell’accisa sui prodotti energetici e sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro. E' il bilancio dell'indagine condotta dall' Antifrode delle Dogane di Perugia, con i Carabinieri.    

Maxi truffa: gli indagati avevano predisposto e commercializzato circa 200 false polizze emesse a nome di 2 compagnie assicurative nazionali e 6 compagnie estere con sedi a Malta, Irlanda, Germania e Svezia, per un valore complessivo fittiziamente garantito di circa 60 milioni di euro. Le polizze fidejussorie  sono state presentate in vari uffici delle Dogane e dei Monopoli sul territorio nazionale nell’ambito delle attività propedeutiche al rilascio di autorizzazioni nei settori delle accise per prodotti energetici, doganali e per l’esercizio di Sale Bingo.

Altre sono state invece presentate a varie pubbliche amministrazioni per agevolazioni nel settore dell’edilizia e la partecipazione a gare ad evidenza pubblica, incluse alcune procedure connesse alla ricostruzione post sisma 2016. L’indagine è partita dalla presentazione di una falsa polizza fidejussoria alle dogane di Perugia; l’analisi dei movimenti finanziari ha permesso di individuare  l’emissione di numerose altre false polizze i cui premi assicurativi, anziché essere riversati alle compagnie assicuratrici emittenti, venivano trasferiti su conti correnti esteri accesi da alcuni degli indagati sia in ambito Unionale che extra U.E.  Attività illecite facenti capo a 6 soggetti e ad una società, oltre a una rete di broker che consapevolmente proponevano ai clienti (quasi tutti ignari della frode in atto) le false proposte assicurative.

L’ufficio ha disposto la perquisizione di decine di sedi legali e abitazioni nelle province di Perugia, Siracusa, Catania, Ascoli Piceno, Torino, Verona, Roma e Pescara, che hanno portato al sequestro di documenti e supporti informatici di notevole interesse investigativo. A seguito di queste sono stati individuati, a Siracusa e San Benedetto del Tronto, tre siti, non direttamente riconducibili agli indagati, in cui venivano riprodotte le false polizze. Per le polizze emesse sfruttando le ragioni sociali di compagnie estere, il sodalizio indicava nei frontespizi falsi indirizzi pec, solo apparentemente riconducibili alle compagnie assicurative mentre per le asseverazioni notarili delle polizze sottoscritte dai procuratori delle compagnie, venivano creati anche falsi dispositivi di firma digitale a nome di ignari notai, così da simulare la legittima provenienza e originalità dei documenti. Per quelle nazionali invece, gli indagati, fingendosi con i propri clienti dei consulenti di primarie compagnie, reperivano da quest’ultime proposte di polizze legittime che, sempre per mail o pec, una volta sostituito il titolo ricevuto, venivano re-inoltrate all’ignaro cliente tratto così in inganno stante l’apparente originale provenienza.

Tra gli indagati compare anche un broker perugino risultato particolarmente attivo nel proporre le false polizze sul mercato umbro.