MICHELE NUCCI
Politica

Ballottaggio Perugia, la finale tra Ferdinandi e Scoccia: la partita è apertissima in una città spaccata in due

Chi sarà la prima sindaca della storia nel capoluogo? Caccia agli indecisi del primo turno che potrebbero spostare gli equilibri. Ma la partecipazione resta la grande incognita

Vittoria Ferdinandi e Margherita Scoccia (Foto Crocchioni)

Perugia, 23 giugno 2024 – Quanti voti serviranno per vincere il ballottaggio a Perugia? Se andasse al voto la metà degli elettori come accade di norma nelle grandi città (65mila su 130.131), con 32mila preferenze e poco più Margherita Scoccia o Vittoria Ferdinandi potrebbero vincere i supplementari. Sarebbero circa 8mila voti in meno per entrambe rispetto a quindici giorni fa, quando raccolsero tra i 40 e 41mila voti.

Ma è difficile fare previsioni sull’affluenza ai 159 seggi perugini: già l’8 e 9 giugno, in base alla risposta delle piazze si pensava di eguagliare o addirittura superare quel 70 per cento del 2014 e 2019. E invece alla fine alle urne sono andati il 65 per cento degli elettori, 3 mila in meno di cinque anni prima. Per questo motivo la campagna elettorale di questo ballottaggio si è giocata moltissimo sull’appello a far tornare al voto tutti i propri sostenitori: chiunque riuscisse a portarne così tanti al seggio, diventerebbe sindaco senza problemi. Ma il calo ci sarà come c’è sempre stato: le centinaia di candidati a un posto in Consiglio infatti spesso non si rimettono in moto (specialmente quell che sono restati fuori dall’Assemblea consiliare) e tantissimi perugini oggi e domani staranno quindi a casa o se ne andranno al mare, incuranti di quello che accadrà lunedì pomeriggio.

Ricordiamo allora prima di tutto gli schieramenti, spiegati bene nella scheda elettorale fac-simile che si trova qui sotto: sono al ballottaggio, infatti, Margherita Scoccia, candidata del centrodestra e civici (Fratelli d’Italia, Fare Perugia - Forza Italia con Romizi, Lega, Perugia civica, Progetto Perugia, Udc, Futuro Giovani, Perugia Amica), e Vittoria Ferdinandi, sostenuta dal campo largo del centrosinistra e da alcune liste civiche (Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Perugia Pensa che comprende anche Azione, Orchestra per la Vittoria, Anima Perugia, Perugia per la sanità pubblica). Margherita Scoccia, assessore all’urbanistica uscente, nel primo turno ha totalizzato il 48,29%, mentre Vittoria Ferdinandi si è fermata al 49,01%. Nelle ultime settimane, non solo in questi ultimi giorni, i toni nei due schieramenti si sono inaspriti, al limite delle offese e delle denigrazioni reciproche.

Molto è accaduto sui social da parte di fans dell’una o dell’altra candidata, ma spesso anche personaggi politici di primo piano, candidati e non, ci hanno messo del proprio, facendo risultare questa come una delle campagne elettorali più brutte mai viste da queste parti: sono saltati schemi e lucidità e si sono evocati spettri come il ‘bene contro il male’, le teorie gender, la farina di insetti, i saluti fascisti, i comunisti col rolex e chissà cos’altro ci è sfuggito. C’è stata però anche una risposta delle piazze mai vista per una corsa a sindaco a Perugia, segno di una contesa molto sentita – è vero – ma che darà alla nuova sindaca una città letteralmente spaccata in due. E che non sarà semplice governare.