Elezioni europee, stop ad Alternativa Popolare nella circoscrizione centro

Bandecchi: “Napoli dice sì, Roma dice no: vergogna, non hanno letto la nota del Viminale”

Stefano Bandecchi

Stefano Bandecchi

Terni, 1 maggio 2024 – Tra le liste presentate alla corte d'appello di Roma per le elezioni europee dell'8 e 9 giugno risulta ricusata quella di Alternativa Popolare. La lista, capeggiata in tutte le circoscrizioni dal sindaco di Terni Stefano Bandecchi - tranne al Centro, dove il capolista è l'ex magistrato Luca Palamara - contava di poter partecipare alle elezioni senza dover raccogliere le firme, perché aderisce al Ppe con lettera di autorizzazione e simbolo del partito europeo. Ma il decreto elezioni 2024 richiede un collegamento o con parlamentare nazionale o europarlamentare eletto in Italia.  I laziali, i toscani, gli umbri e i marchigiani non potranno votare Ap, mentre potranno farlo gli italiani del sud. Ap ha già presentato ricorso in Cassazione contro la decisione della Corte d'Appello di Roma. E ancora non si conoscono le decisioni delle Corti d'Appello di Milano, Venezia e Palermo.

“Roma non ha letto la nota del Viminale”: così il sindaco di Terni e segretario di Alternativa popolare Stefano Bandecchi, commenta con un video su Instagram.

"Come al solito - dice Bandecchi nel video - siamo in Italia. Sappiate che la lista per le Europee di Ap è stata accettata nel sud Italia, cioè Napoli ha detto ok, ma puntualmente Roma... sapendo che il sindaco di Terni è candidato e forse che Palamara è il primo della lista. Non si è letta la nota del Viminale del 29 aprile che diceva che Alternativa popolare può presentare le liste in tutta Italia. Una nota precisa», aggiunge, mostrando il documento.

"Vorrei che in Italia - commenta Bandecchi - le cose fossero diverse. Questo bordello è preoccupante, Napoli sì, in base alla nota del Viminale, Roma no e non ha letto nulla. Vergogna”.