REDAZIONE UMBRIA

Elezioni, le spese di Scoccia e Ferdinandi. Oltre 100mila euro per candidata, ecco chi ha finanziato le due campagne

La sindaca ha sfiorato i 120mila euro, mentre la sua avversaria ha avuto costi per 107mila. I nomi eccellenti dei sostenitori. Il 70% dei fondi del centrosinistra versati da singoli cittadini

La sindaca Vittoria Ferdinandi e Margherita Scoccia

La sindaca Vittoria Ferdinandi e Margherita Scoccia

Perugia, 30 ottobre 2024 – Quanto hanno speso le due principali candidate sindaco al Comune di Perugia? E chi sono stati i principali finanziatori della loro campagna elettorale? A rivelarlo sono le dichiarazioni depositate in Comune di Vittoria Ferdinandi e Margherita Scoccia (e dei rispettivi mandatari) che sono state depositate nei giorni scorsi a Palazzo dei Priori secondo quanto prevede una legge sulla trasparenza che risale al 1993. Bene, diciamo subito che non state campagne elettorali al risparmio, anzi. Entrambe hanno superato i centomila euro, con fondi raccolti da imprese, partiti e soprattutto privati cittadini. Intanto va detto che la candidata Ferdinandi ha avuto spese per 112.914 euro euro più 5.758 di forfait. Di questi 118mila euro, 16.235 sono stati quantificati in beni e servizi conferiti da terzi (oltre 11mila in questa voce c’è il Pd). Quasi 51mila euro (50.907) sono stati spesi per materiali e mezzi di propaganda, 36.098 euro per la distribuzione e la diffusione del materiale elettorale. Per le manifestazioni il costo è stato di 24.504 euro, mentre per il personale 1.404 euro (evidente che la gran parte è stato fatto da volontari). I costi della Scoccia sono stati di circa 7mila euro inferiori rispetto all’avversaria e infatti il totale è stato di 106.994 euro. Di questi 26.743 sono serviti per i materiali della propaganda, 11mila per la distribuzione e la diffusione, 47.268 euro per le manifestazioni. Molto più alto il costo per il personale che è stato di 18.122 euro. L’affitto della sede elettorale è costato 3.764 euro La campagna della Ferdinandi è stata sostenuta per circa il 70 per cento da piccoli contributi di singoli cittadini, una risposta questa davvero inaspettata. E infatti 69.052 euro sono i versamenti in contanti “ricevuti da persone fisiche”.

Poi ci sono i contributi di aziende e persone con importi singoli più rilevanti. La Permadi Srl ha contribuito in valore di beni e servizi per 5mila euro, l’associazione culturale Atlante ha versato 200 euro, 4mila il comitato Arci di Perugia, 700 euro da Trust Us Aps, 500 euro da Janua Global Life srl, 300 da Gbm società cooperativa, 5mila da Partner Srl (società con sede a Milano), Settembre Srl di Corciano ha versato 10mila euro, Rocco Dozzini 5mila euro, 5.250 euro da parte del deputato dei Cinquestelle, Emma Pavanelli. Quanto ai partiti in testa il Pd che ha contribuito per 24.235 euro così divisi: 13mila euro di contributo in conto corrente e 11.235,26 in beni e servizi. Poi ci sono i 3mila euro di Sinistra Italiana, i 1.600 euro di Europa Verde e i 1.500 di Azione. Molto più dettagliato l’elenco agli atti della Scoccia, con 62 tra aziende e cittadini che hanno contribuito alla campagna elettorale, ma con l’assenza totale dei partiti. Ecco dunque i 5.000 euro delle Fornaci Briziarelli di Marsciano, 1.500 euro di Centralcar, 10mila euro da parte dell’assessore regionale di Fratelli d’Italia Paola Agabiti, 3mila di Tito Pioppi, 5mila di Mario Biavati, 4mila di Barbara Venanti (candidata al Consiglio comunale con Fratelli d’Italia), mille di Mci Srl, 5mila dall’imprenditore Marco Cucchia, 3mila da Sicoma Srl, 5mila da Metalprogetti Spa, 5mila dall’imprenditore Claudio Sciurpa (che stava per acquistare il Perugia Calcio), 5mila da un altro imprenditore, Ernesto Cesaretti, 10mila dall’imprenditrice della moda Nicoletta Spagnoli, 2mila da Emmepi Group, 5mila da Gianluca Laurenzi (presidente Fondazione Umbria Jazz), 500 euro da Agri Flor srl, 9mila euro da Antonella Gresele Amenduini (imprenditrice residente a Vicenza), con 9 mila euro. Nella lunga lista del rendiconto di Scoccia ci sono indicati anche singoli contributi che vanno dai 40 ai duemila euro.

 M.N.