Perugia, 6 ottobre 2024 – "Lo scontro tra Conte e Renzi? Non ci perdo il sonno. Loro sono politici e giustamente si occupano dei grandi temi, noi siamo amministratori e facciamo concretamente le cose che servono alla gente". Stefania Proietti, da otto anni sindaca di Assisi e attuale presidente della Provincia di Perugia, è l’ultima superstite del campo largo del centrosinistra dopo la querelle nazionale e la spaccatura in Liguria. Correrà alle elezioni del 17 e 18 novembre per conquistare la Regione Umbria contro la presidente uscente di centrodestra Donatella Tesei, che proprio ieri ha presentato la sua candidatura, e altri sei aspiranti. E non ha paura di essere tradita dalla coalizione che la sostiene.
Stefania Proietti, è sicura di non dover fare i conti con un’alleanza spaccata prima ancora del voto?
"Sì, sono sicura. Perché in Umbria la convergenza sulla mia persona è stata trovata mesi fa. Se ho sciolto la riserva, lasciando a malincuore l’incarico di sindaco di Assisi, è perché una comunità ampia, coesa e granitica mi ha spinto in questa direzione per cambiare la regione".
Dal centrodestra incalzano sia a livello locale che nazionale. E dicono: dall’altra parte tentano di unirsi solo per riprendersi il potere…
"Io sono una candidata civica, cattolica, incarno la società civile, non ho tessere di partito. Ad Assisi e in provincia ho già governato con questa formula. E poi non mi piace la definizione di campo largo, preferisco Patto Avanti, che fa riferimento alle persone. Perché in queste competizioni, in Regione come nei Comuni, vincono le persone e le loro storie, contano più dei simboli. La mia candidatura ha l’ambizione di unire anche chi non si riconosce in un partito".
Va bene, ma come fa a tenere insieme un’alleanza che va dall’estrema sinistra ai cattolici?
"Ricordo che la nostra Costituzione, la più bella del mondo, è stata scritta insieme dall’intero arco parlamentare, dai comunisti alla Dc. Un progetto comune, forte, ha il potere di tenere coesi".
Lei, sindaca di Assisi, nella sua presentazione, ha detto di ispirarsi al Cantico delle Creature di San Francesco. Perché?
"Perché credo che in Umbria, come in Italia, i valori del Cantico siano più che mai attuali. Devono essere la nostra guida, la nostra stella polare".
Quali sono questi valori?
"La cura delle persone, la loro salute, la dignità di tutti. E poi la difesa dell’ambiente, del Creato che si ritrova nelle parole di San Francesco. Penso poi ai giovani, ai loro diritti".
Tutti temi più forti delle spaccature e delle tensioni nazionali nel centrosinistra?
"Nell’unità di intenti e di programma ci ritroviamo tutti. Ripeto: partiamo dalle persone, dalle idee e dalla concretezza, non dai simboli. È questa la nostra forza".
Il candidato del centrosinistra in Liguria, Andrea Orlando, si è detto rammaricato dello strappo tra Pd, Cinque Stelle e Italia Viva. Sinceramente: che cosa pensa dei renziani?
"La situazione nazionale e ligure non ci ha fatto sobbalzare sulla sedia. In Umbria non c’era e non c’è alcuna lista di Italia Viva. Ci sono solo persone di quel partito che si sono avvicinate a noi, che intendono sostenere la mia candidatura e che confluiscono in liste civiche. Quindi non cambia nulla, nessuna situazione politica nazionale può toccare il nostro impegno".
Che cosa vorrebbe dire ai leader dei partiti?
"Che bisogna partire dalle necessità delle persone. Ci vuole concretezza".