Città di Castello (Perugia), 19 agosto 2018 – Insultata, minacciata di morte e non solo. Frasi che si trasformano e diventano intimidazioni a chi rappresenta le istituzioni. L’onorevole Anna Ascani, deputata tifernate del Pd, in questi giorni è stata al centro di una velenossisima campagna denigratoria, dopo un suo post sui fatti di Genova.
Onorevole Ascani, qual è l’episodio che ha fatto nascere questo odio?
"La denuncia da parte mia di una maxi bufala: durante le drammatiche ore della tragedia di Genova diversi profili facevano girare in rete lo screenshot di un sedicente esponente del Pd, con tanto di simbolo come foto profilo, che si diceva dispiaciuto che sotto le macerie non fossero finiti anche Di Maio e Salvini. Era una bufala. Sono bastate poche ore per verificare che quel Tommaso Ciarponi, se esiste, non è affatto un militante del mio partito e tutta questa storia era stata montata ad arte per infangarci. Ne ho chiesto conto a Cesare Sacchetti, uno dei primi a rilanciare questa fake, lo stesso che aveva postato qualche tempo fa un video dove si mostravano migranti cannibali, salvo poi dover ammettere che si trattava di un film. Dopo di lui mi hanno risposto Casa Pound Italia e Francesca Totolo, altro personaggio assurto alle cronache per la bufala della migrante con lo smalto salvata dal naufragio. E, insieme a loro, una marea di account apertamente inneggianti a fascismo e violenza. Tra cui quello che mi augura la morte e istiga ad uccidermi bruciandomi viva".
Ha presentato una denuncia?
"Ho inviato il materiale alle forze dell’ordine che decideranno come procedere. Al mio rientro dalle brevi vacanze che sto trascorrendo fuori presenterò di persona una querela formale".
Secondo lei, come mai tutto questo odio verso una donna che fa politica?
"Non credo c’entri in questo caso il mio essere donna, è solo una forma di violenza che viene riversata su chiunque abbia opinioni politiche differenti. Qualcosa di grave che va combattuto seriamente, anche sul web".
Si sente di dire qualcosa a chi le invia questi messaggi?
"Francamente no. Ma mi sento di dire a chi legge di non aver paura di smascherare le tante bufale che girano sul web. Denunciatele".
Carlo Stocchi