Città della Pieve, 19 novembre 2024 - E dal sottosuolo umbro riemerge ancora una volta un pezzo del passato. Otto urne etrusche, due sarcofagi e il relativo corredo funerario di età ellenistica del III secolo avanti Cristo.
È l'eccezionale recupero dei carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale nel territorio di Città della Pieve, in Umbria. I reperti di grande bellezza e in incredibile stato di conservazione hanno un valore economico stimato approssimativamente in 8 milioni di euro.
Per lo scavo clandestino sono indagate due persone che però non sono classici tombaroli, ma imprenditori con una ditta di movimento terra in difficoltà economiche. Le urne, tutte integre, sono in travertino bianco umbro e sono in parte decorate ad altorilievi con scene di battaglie di caccia e con fregi.
Alcune conservano pigmenti policromi e rivestimenti a foglia d'oro, altre sono ornate con la raffigurazione del mito di Achille e Troilo.
Dei due sarcofagi, uno è al momento rappresentato dalla sola copertura, mentre l'altro è completo dello scheletro del defunto, una donna di circa 40-45 anni che probabilmente aveva avuto dei parti.
"È evidente a occhio nudo che ci troviamo di fronte a qualcosa di estremamente significativo. Un plauso ai Carabinieri tutela patrimonio culturale che continuano a operare in prima linea a fianco del ministero in difesa del patrimonio", ha commentato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, oggi al comando generale di via Anicia, a Roma, per presentare i reperti recuperati insieme, tra gli altri, al procuratore di Perugia, Raffaele Cantone.