Si è accasato da poco, anzi pochissimo, il nuovo allenatore del Gubbio Gaetano Fontana, ma il lavoro da fare è tanto, anzi tantissimo. I rossoblù si trovano probabilmente nel momento peggiore della storia recente, che negli ultimi anni ha permesso a tutto l’ambiente, tifosi, giocatori e addetti ai lavori, di togliersi più di qualche soddisfazione. Ora, però, il diktat è solo uno: testa bassa e lavorare per recuperare punti e fiducia. Con umiltà, perché da quella non si può prescindere, unita a passione e voglia di tornare ai livelli sui quali la rosa (al completo) potrebbe competere, sicuramente ben più alti di quelli mostrati nelle ultime settimane. "Da oggi in avanti serve senso di responsabilità, dobbiamo rispondere di quello che facciamo; ho detto ai ragazzi che devono avere il coraggio di andare fuori dalla propria comfort zone. Non mi inventerò nulla e non mi sento uno scopritore di calcio ma so che questo è uno sport in cui ci si deve sempre aggiornare, sarà mia premura lavorare fin da subito", ha detto alla presentazione il nuovo tecnico. Va da sé che il recupero dei vari infortunati ma anche degli squalificati è un passaggio fondamentale per questo approccio alla ripartenza, e dall’infermeria sembrano arrivare notizie confortanti. Su tutte quella riguardante Di Massimo, probabilmente l’assenza più pesante sia per come è arrivata – dopo appena 15 minuti di campionato – che per peso specifico all’interno della rosa, è infatti tornato ad allenarsi parzialmente con la squadra, anche se dopo essere stato fermo circa 4 mesi per lo strappo tendineo che lo ha costretto ai box fino ad oggi avrà bisogno di una quindicina di giorni per poter tornare a giocare a ritmi normali. Fontana, dunque, parte già con una buona notizia che può essere interpretata come un buon auspicio per il futuro, trovandosi a dover risanare una squadra prima di tutto da un punto di vista mentale, e poi anche da un punto di vista tattico. Sotto questo aspetto potrebbe essere lecito attendersi una continuità per quanto riguarda la difesa a quattro, con il tecnico calabrese che, anche se non vuole parlare di moduli, nella sua carriera ha spesso variato tra il 4-3-3 e il 3-4-3: il filo rosso sembra portare verso un tridente offensivo che, se a pieno regime (Di Massimo-Tommasini-D’Ursi), potrebbe rivelarsi come uno dei più interessanti del girone. Ma la strada è ancora lunga e il percorso è appena cominciato, senza dimenticare che il mercato di gennaio è alle porte e potrebbe essere foriero di cambiamenti importanti, soprattutto in Serie C dove le squadre mettono in atto vere e proprie rivoluzioni di metà stagione.
Federico Minelli
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