Borghetto (Perugia), 4 aprile 2020 - E’ da sempre considerato un atleta tosco-umbro. Nativo di Castiglion del Lago in provincia di Perugia, ma la sua località è quella di Borghetto nel comune di Tuoro sul Trasimeno, ciclisticamente di adozione toscana se guardiamo ai suoi trascorsi, Eros Capecchi è alla sua 15^ stagione da professionista.
La prima fu nel 2006, e tra le vittorie in carriera una tappa al Giro d’Italia 2011, il Gp di Lugano l’anno dopo. Le ultime vittorie firmate nel 2016 con una tappa al Giro del Trentino ed una alla Vuelta a Burgos e come dice Eros “è tempo di tornare a vincere”. Dopo tre stagioni con la maglia della Deceuninck Quick Step, indossa quest’anno quella della Bahrain-McLaren. “C’è poco da fare di questi tempi, per fortuna intorno a casa ho ampi terreni e quindi posso fare qualche passeggiata. L’allenamento vero e proprio naturalmente in casa per evitare di incontrare altre persone, la speranza che passi al più presto il virus. E questo è quello che devono fare tutti, non solo gli sportivi. Il mio programma di allenamento prevede rulli, esercizi a corpo libero e ginnastica. Certo su strada sarebbe tutto diverso, sono costretto a comprimere la seduta di allenamento, diventa noioso questo tipo di preparazione, ma l’importante è non stare mai fermi per non perdere la condizione”.
- Preparazione invernale insomma ma siamo in primavera. “Proprio così con la differenza che in quella stagione stai fermo un mese, mentre adesso potrebbe durare per molto tempo. Grazie alla mia nutrizionista ho anche tra le mani un programma che mi permette di non ingrassare e farmi trovare pronto nei prossimi mesi. In questi giorni, stando a casa, sto riscoprendo il piacere di fare determinate cose che di solito non ho mai tempo di fare”.
- Occorre resistere, stringere davvero i denti. “Se ce la mettiamo tutta, certamente possiamo uscire migliorati, dopo aver trascorsi questi mesi di difficoltà per tutta l’umanità. Il mio desiderio è quello di tornare al più presto ad allenarmi con i miei compagni di squadra”.
- Quali i nuovi programmi stagionali? “A marzo ero in linea con la mia preparazione ed anche il mio calendario mi piaceva parecchio, poi però a causa del coronavirus siamo stati costretti a fermarci. Ad oggi non so quali saranno i miei obiettivi e non si sa quali saranno le prossime corse. Avevo in programma di disputare il Giro d’Italia, ma negli ultimi giorni il mio preparatore mi ha comunicato che, nel caso venisse disputato, forse dovrei prendere parte al Tour de France. In squadra ci sono 29 corridori e al momento della ripartenza tutti dovranno avere la possibilità di correre e quindi non sarà facile stabilire quante e quali gare un determinato corridore disputerà in questo 2020. Importante fasi trovare pronto quando torneremo all’attività”.
Antonio Mannori