
L’allenatore dell’Arezzo Cristian Bucchi
Cristian Bucchi sfida il suo grande passato. Soprattutto da calciatore. E l’attuale tecnico dell’Arezzo non si dimentica.
“A Perugia e al Perugia devo molto, quasi tutto. Dovrò sempre ringraziare Ermanno Pieroni, che mi prese in Eccellenza e mi fece debuttare in serie A, così come tutta la famiglia Gaucci. Sono diventato calciatore con quei colori e al Curi ho allenato per la prima volta in B, arrivando fino alla semifinale playoff”.
Ma il presente è sulla panchina dell’Arezzo.
“Quella biancorossa è una piazza che porto nel cuore anche se domani _ spiega alla vigilia _ avrò addosso l’amaranto e farò di tutto per vincere, com’è giusto che sia. Mi vedete con il sorriso perché credo che questo mestiere vada vissuto con ottimismo ed entusiasmo: un allenatore triste trasmette un messaggio sbagliato alla squadra e all’ambiente”.
L’avversario visto in campo.
“Sarà un derby bello da giocare, contro un avversario forte per blasone e per organico, che ha recuperato tanti elementi e ha due/tre scelte per ruolo. Il Perugia è in salute, è camaleontico dal punto di vista tattico, con Cangelosi ha alternato 352 e 433 e verrà qua a fare la sua partita. Noi però stiamo bene e non vediamo l’ora di scendere in campo: l’obiettivo è mettere insieme prestazione e risultato per avere più slancio nel finale di stagione. Tatticamente non voglio un Arezzo che si snaturi ma che consolidi le sue certezze, a prescindere da chi ci sta di fronte. La qualità nel nostro undici non deve mai mancare, poi è chiaro che lo stato di forma dei calciatori è fondamentale per le mie scelte”.
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