"La cosa più bella del derby? I tifosi del Perugia, ma devo spendere una menzione anche per quelli della Ternana. Diciamo che la partita è stata più bella fuori dal campo che dentro il campo". Spettatore d’eccezione domenica scorsa al Curi Giovanni Pagliari, prima centravanri e poi allenatore del Grifo, uno che con Perugia ha un legame indossolubile. Dopo essersi dimesso dalla guida de L’Aquila la scorsa settimana, Pagliari non è voluto mancare in tribuna nella gara più importante di questa prima parte di stagione per tutto il popolo biancorosso. Un derby a reti bianche, con poche emozioni, che ha comunque consentito al Grifo di muovere la classifica, al cospetto di una Ternana che al momento può vantare una rosa più forte.
"Questo – sottolinea Pagliari – lo dicono i numeri e la classifica. Il Perugia ha fatto la partita che poteva e, secondo me, doveva fare. La Ternana avrebbe dovuto pretendere qualcosa di più guardando alla classifica e alle armi a disposizione".
Grazie alla vittoria sul Sestri Levante, il Pescara capolista ha infatti ulteriormente allungato in vetta. "Conosco abbastanza bene la realtà di Pescara avendo allenato in Abruzzo fino a qualche giorno fa. Baldini ha una rosa di qualità e, soprattutto, ha costruito un gruppo fortissimo sul piano delle motivazioni e dei valori. Credo che non avrà rivali nella corsa diretta verso la B".
Due pari e una sconfitta il mini bilancio della gestione Zauli alla vigilia della trasferta di Pineto. L’ultimo successo in trasferta risale al 19 ottobre, il blitz di Ascoli con Formisano in panchina… "Io – continua Pagliari – non mi permetto di giudicare il lavoro di nessuno anche perché non ho gli elementi per farlo. Per quello che ho visto, credo che il Perugia abbia fatto quello che poteva nel derby. Poi da qui in avanti vedremo quella che sarà l’evoluzione della squadra. Ancora può succedere di tutto, il campionato è lunghissimo".
Della rosa a disposizione di Zauli qual è il giocatore che piace di più a Giovanni Pagliari? "Credo che Seghetti e Giunti siano due ragazzi molto interessanti e di prospettiva. Marchigiani come me? Questo dice poco – sorride – sono forti e possono rappresentare il futuro del Perugia. La nuova società con in testa Faroni? Non li conosco, non posso esprimere giudizi. Ho solo un auspicio, che Perugia possa tornare dove merita. Anche domenica, con una squadra a metà classifica in serie C, ho rivisto quella passione che respiravo 30 anni fa quando scendevo in campo al Curi. Giocare o allenare a Perugia è diverso dal farlo in altre piazze. Il mio augurio è che il Grifo possa tornare dove merita. La certezza è che, comunque vada, ci sarà sempre la Nord a tifare e cantare. E questo è un patrimonio della città che non può e non deve essere disperso". Il cuore di Giovanni Pagliari è sempre a Pian di Massiano, c’è poco da dire.
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