"Aspetto la partita di Carpi per poter esprimere un giudizio, per poter dire dove possiamo arrivare. Perché ho in mente le cose fatte con la Spal, ma non dimentico i primi minuti con la Pianese". Il diesse Jacopo Giugliarelli fa il punto della situazione alla chiusura del calciomercato, vissuto in un contesto particolare. "Ma nonostante tutto abbiamo lavorato nella normalità – spiega il diesse – Per fortuna il Perugia e il nostro presidente godono di massima stima a livello italiano: è nella storia di questo club. Anche quest’anno sono arrivati due come Plaia e Di Maggio che provengono da Roma e Inter e fanno parte delle rispettive nazionali, e questo è stato possibile grazie all’importanza del club e alla serietà della proprietà che si è dimostrata solida nel corso degli anni".
La situazione anomala non ha influenzato il mercato.
"Da dipendente, sono a disposizione della proprietà. Fino ad oggi il nostro presidente è Santopadre, con il quale ho un rapporto quotidiano. Dalla firma del preliminare lui si è sempre confrontato con gli acquirenti, che sono stati attenti alle operazioni in entrata. Io ho un contratto fino al 30 giugno e mi metto a disposizione di tutti".
Dalla conferma di Seghetti, al ritorno di Mezzoni, ai pochi rimpianti e al futuro (sempre in attesa della firma) che aprirebbe le porte ai calciatori sudamericani.
"Seghetti è stato richiesto a partire da gennaio scorso. Ce ne saremmo privati solo se la cessione avesse portato dei reali vantaggi alla nostra società. E per questo ringrazio il presidente Santopadre che ci ha consentito di averlo ancora a disposizione. Mezzoni è sempre stato un nostro obiettivo, dopo l’esperienza fatta qui ritenevamo potesse meritare la B, questo non è accaduto. Per lui non è una situazione di ripiego, abbiamo il privilegio di averlo conociuto bene. Il rimpianto? Avrei voluto portare un centrocampista mancino: Coli Saco che per sua fortuna è andato in B e avrei voluto portare a termine qualche cessione in più. Il mercato sudamericano? Monitoriamo diversi mercati, come sempre. Qualora la nuova proprietà ce lo dovesse richiedere faremo attenzione, a patto che i giocatori abbiano il doppio passaporto".
E poi ci sono vecchi pallini, come Cisco e Montevago.
"Cisco lo seguivo dalla passata stagione. Montevago? Quest’anno una delle prime cose che abbiamo pensato è stato l’ingaggio di Daniele. Lo volevamo e lo riteniamo perfetto per le nostre esigenze. E inoltre è di nostra proprietà".
Un mercato che consente all’allenatore di poter variare il Grifo secondo necessità.
"Ho lavorato per dare a Formisano la possibilità di variare il vestito tattico della squadra. Di lavorare con un gruppo che si possa adattare a tutte le situazioni e anche all’avversario. Questo richiede il calcio di oggi, dinamico e imprevedibile. Dare al tecnico giocatori con caratteristiche trasversali è un’arma in più".
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