Fabio Bazzani, il doppio ex della sfida di domenica anticipa la gara che vale una fetta di salvezza. A Ferrara l’ex bomber ha giocato nella stagione 2009-10 in C1, mentre nel Grifo ha militato nel 2001-02 arrivando in doppia cifra in A. A Perugia poi è tornato sulla panchina nel 2019-20 nei panni di vice di Cosmi.
"Quest’anno purtroppo tante mie ex squadre sono coinvolte nella lotta per non retrocedere – racconta Bazzani a Il Resto del Carlino di Ferrara –. Brescia, Spal e Perugia rischiano parecchio, mentre il Venezia sembra essere uscito dalla mischia".
La gara al Mazza. "Difficile fare un pronostico, sarà una partita ad alta tensione. Del resto, mancano quattro giornate alla fine e sia Spal che Perugia hanno una classifica complicata e diversi problemi. Faranno la differenza gli episodi: potrebbe spuntarla la squadra che dimostrerà di avere un pizzico di coraggio in più. Capisco anche però che da un lato c’è la voglia di vincere e dall’altro la paura di perdere. Di sicuro sarà fondamentale non uscire dallo scontro diretto a mani vuote, soprattutto per la Spal, che poi avrà un brutto calendario".
La corsa salvezza chi premierà?
"La prossima giornata sarà molto importante, perché oltre a Spal-Perugia si disputerà Brescia-Cosenza. Non sarà un turno decisivo, ma si capiranno tante cose. Il Brescia è la squadra più in salute e col morale più alto, ma questo campionato è sempre pronto a smentirti e basta una partita per cambiare giudizi. Il Cittadella è stato risucchiato e deve fare attenzione, perché non è abituato a trovarsi in questa situazione ed è atteso da una trasferta delicata a Bari. Fuori dai giochi il Benevento".
Si affrontano due allenatori molto diversi: Oddo e Castori...
"Hanno idee differenti, ma a quattro giornate dalla fine sono i dettagli e non le filosofie di gioco a fare la differenza. L’aspetto mentale rivestirà un ruolo importante: prevarrà il più bravo a tenere tranquilla la propria squadra scacciando la paura".
Tanti i cambi in panchina in serie B...
"Non esprimo giudizi su cose che non conosco a fondo. Non è un caso se le squadre che occupano le ultime posizioni hanno tutte cambiato tanti allenatori: si pensa che l’esonero sia la soluzione giusta e a volte bisogna farlo, ma i tecnici non hanno la bacchetta magica".