
Tra le decisioni del Giudice sportivo dopo le gare di domenica scorsa spicca, in Prima categoria, un turno a porte chiuse e l’ammenda di 1000 euro per la Rivo Subasio "in quanto al termine della gara, mentre si trovava ancora all’interno del terreno di gioco, l’arbitro veniva raggiunto dall’allenatore del Rivo Subasio che protestava nei confronti del suo operato. L’Arbitro veniva quindi raggiunto nel medesimo istante da un soggetto non presente in distinta ma riconducibile alla Rivo Subasio che insultava gravemente e minacciava ripetutamente il direttore di gara ("ti aspetto, tanto non torni a casa") seguendolo fino allo spogliatoio. L’arbitro riusciva velocemente ad aprire la porta dello spogliatoio, ma tale soggetto si inseriva bloccando la chiusura della porta e continuando a profferire minacce analoghe a quelle sopra riportate; solo con fatica l’arbitro riusciva a chiudere la porta. Uscito dallo spogliatoio l’arbitro trovava lo stesso soggetto ad attenderlo, questa volta assieme ad altre tre persone sempre riconducibili alla Società Rivo Subasio. Queste quattro persone si frapponevano fra l’arbitro e la sua macchina e lo minacciavano dicendogli che non sarebbe tornato a casa. L’arbitro entrava in macchina ma una di queste persone lo aspettava fuori dal cancello sbattendo il pugno contro il finestrino dell’auto, insultando e minacciando l’arbitro. Una seconda persona invece seguiva l’arbitro sbattendo il pugno sul finestrino e sventolando una banconota di euro 50 e pronunciando nei suoi confronti gravissimi insulti con connotato sessuale dispregiativo".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su