Sugli spalti del Curi c’erano due grandi doppi ex, Andrea Camplone e Rocco Pagano. L’ex allenatore del Perugia, intervistato da Umbria Tv, ha raccontato le sue impressioni. "Mi è piaciuto tantissimo Giunti, una sorpresa: ricorda un po’ Gattuso con più tecnica. L’assenza di un play lo ha responsabilizzato ed in campo si è visto. Bene anche Matos, che ha corso come un matto per ripiegare su Valzania che spesso si metteva tra le linee ed era solo. Su di lui poteva accorciare Amoran, non lo ha mai fatto. Oppure ripiegare Di Maggio giocando più da mezzala per liberare un po’ anche i tre davanti. Sono scelte del tecnico".
Due parole anche su Cisco: "È bravo perché salta l’uomo, ma vuole sempre la palla tra i piedi e questo non va bene, tatticamente deve migliorare molto soprattutto senza palla e nei movimenti offensivi. Credo sia mancino, perché non si accentra mai e tira?".
Camplone e il modulo di Zauli. "A me il 4-2-3-1 non piace molto, in mezzo hai anche Bartolomei che è entrato con il piglio giusto, anche se con Lisi hanno guardato la partita invece di scaldarsi. I giocatori devono essere sempre pronti e l’allenatore non può vedere tutto durante la partita. A questa cosa devono pensare i collaboratori. Infatti Lisi non è entrato benissimo, si era scaldato poco. Bartolomei ha esperienza e letture, Di Maggio e Giunti hanno gamba, Cisco e Matos possono aiutare la punta invece di pensare troppo a compiti difensivi oppure rimanendo troppo larghi. Ma sono scelte dell’allenatore".
Il lavoro di Zauli: "Giocare con tanti infortunati non è facile, devi rincorrere sempre qualcosa e mettere una pezza. La crescita della squadra ne risente".
Quando Camplone su una panchina? "Dipendesse da me anche domani, ma non sono legato ad alcun carro e questo nel calcio si paga".
Torneresti al Grifo? "Certo che tornerei, il campo mi manca tantissimo…".
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