Tre mesi sono tanti. Sono sei partite fuori casa. Sei viaggi di ritorno che il Perugia affronta senza festeggiare, ogni tanto con qualche rimpianto, come in occasione dell’ultimo match in trasferta contro la Spal. E così, come va sottolineato che il Grifo di Zauli si è ripreso di forza il Curi, non si può ignorare un trend esterno che regala troppe amarezze. Il Perugia non vince dal 20 ottobre, dalla trasferta di Ascoli, poi tre sconfitte con Torres, Pineto e Pontedera e tre pareggi con Legnago, Sestri Levante e Spal. La trasferta di Gubbio è l’occasione per dare un senso alla crescita della squadra. Il gruppo ha finalmente ritrovato, insieme a Dell’Orco e ai nuovi arrivati (dalla prossima ci sarà anche Cisco), una classifica decorosa, un posto, anche se defilato, nei play off che andrà possibilmente migliorato.
Il nuovo anno si è aperto con la sfida in casa della Spal che avrebbe meritato miglior sorte. Matos, protagonista in occasione della rete della squadra di Ferrara, racconta i fatti. E rilancia. "Avevo seguito il taglio dell’esterno della Spal, che avevo visto partire, a quel punto avrei dovuto stoppare o lasciare la palla sfilare – ha spiegato a Fuori Campo, ripreso da ac-perugia.com – , ma dietro di me c’era l’avversario e, dunque non avrei potuto farlo, per questo ho optato per colpirla...". Ma l’attaccante crede nella sua rinascita e in quella del Perugia. "Nonostante non abbia fatto il ritiro con la squadra questa estate, ora mi sento in forma e avverto la fiducia del mister, voglio fare assist ed aiutare la squadra a fare gol". Speciale il suo rapporto con Zauli: "Lui in carriera ha ricoperto un ruolo simile al mio e ora ne seguo i consigli – continua Matos – . Mi suggerisce anche la postura da assumere, come attaccare la porta, ma, contemporaneamente, mi lascia libero di esprimermi nella posizione del campo in cui ritengo di poter fare una giocata. Ora sento di aver ritrovato la capacità di andare in dribbling e saltare l’uomo nell’uno contro uno".
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