FRANCESCA MENCACCI
Sport

Perugia, settimana calda. Tra rilanci e tribunale

Prevista entro fine mese l’omologa sulla ristrutturazione del debito. Attese le contromosse di Claudio Sciurpa e della holding del Lussemburgo.

Perugia, settimana calda. Tra rilanci e tribunale

Perugia, settimana calda. Tra rilanci e tribunale

Domani si apre una settimana importante per il futuro del Perugia. Non sarà decisiva ma comunque definirà diverse situazioni oggi in sospeso. Intanto entro fine mese arriverà l’omologa del tribunale per quanto riguarda la ristrutturazione del debito: con i documenti in mano si avrà finalmente il quadro definitivo sulla situazione debitoria del club di Pian di Massiano. La cifra dovrebbe aggirarsi intorno ai due milioni di euro dilazionati in dieci anni, uno stralcio che consentirà al Perugia di affrontare il futuro con più tranquillità. Il debito che resterà è affrontabile per un club di calcio, anche se il taglio netto comporta che la società dovrà gestire il mercato bloccato, con le cessioni che dovranno precedere gli acquisti. Il passaggio successivo atteso è quello di Claudio Sciurpa: l’amministratore delegato di Vitakraft e ormai ex main sponsor del Perugia, mercoledì ha inviato la sua proposta d’acquisto, carente secondo Santopadre, del requisito fondamentale per andare avanti nella trattativa: la nuova cifra che il gruppo è intenzionato a spendere per rilevare le quote della società biancorossa. Si parla di rivedere la cifra proposta a fine maggio, ma si tratta di un prezzo prima dello stralcio e quindi cambiano le prospettive. Si parlerebbe di circa sei milioni che sarebbero andati quasi tutti per i debiti. Ora con i debiti ridotti, la parte di Santopadre resta quella pre-stralcio? Se queste sono le condizioni sarà difficile che si possa procedere. Tra giocatori (con due-tre che possono permettere di fare cassa) e infrastrutture, servirà qualcosa in più rispetto a quanto proposto al presidente prima dello stralcio. Stesso discorso per quanto riguarda la nuova offerta d’acquisto arrivata da una holding del Lussemburgo: pare che il gruppo non si fermerà di fronte al "no" secco di Santopadre ma sarebbe disposto ad alzare l’offerta. Ma due sono i nodi: l’Academy e lo sponsor tecnico, due argomenti cari a Santopadre che invece la holding non contempla di mollare all’attuale presidente.

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