Massimiliano Santopadre racconta i suoi 12 anni al Perugia, il grande amore e l’uscita di scena. Lo fa ai microfoni di Tmw radio. "Quando ho deciso di entrare nel calcio l’ho fatto per l’amore che ho per questo sport. E da quel momento sono sempre andato a mille all’ora _ racconta l’ex presidente del Perugia _ . Sono stato accettato a bocca storta, ma dopo un paio di anni grazie anche alla vittoria di due campionati consecutivi è successo qualcosa di incredibile: ci fu un entusiasmo straordinario con partite da 20 mila spettatori. Camminavo a dieci metri da terra. Poi come sempre succede, quando si vince si creano gelosie, quando si ottiene potere dai fastidio e questo pesa ancora di più in una città di provincia. Dove anche un posto auto riservato allo stadio diventa importante. Le difficoltà sono cresciute sempre di più fino ad arrivare a una contestazione feroce che mi ha portato alla decisione di dire addio". Il calcio "perde" un altro presidente italiano … "Le proprietà italiane e il presidente con la P maiuscola mancano nel nostro calcio. Ci stiamo sempre più spostando verso proprietà straniere che appaiono poco per ovvi motivi, lavorando con manager che non ci mettono la faccia". Calcio e politica. "Con le amministrazioni locali posso dire che, pur avendo cambiato tre sindaci, non ho motivo per parlare male: hanno sempre voluto il bene del Grifo. Quando hanno potuto ci hanno sempre aiutato e sono convinto che continueranno a farlo. Riconosco, però, anche che negli ultimi anni con una contestazione così feroce la politica si sia un po’ ‘nascosta’: rappresentavo il diavolo per alcune persone e al suo fianco è sempre meglio non farsi vedere. In privato la stima c’è sempre stata: sapevano che ero una persona onesta". I momenti più belli dell’era Santopadre. "Tantissimi. Su tutte Perugia-Frosinone la prima promozione in B e poi Perugia-Monza contro il Monza di Berlusconi. Sul fronte dei giocatori il primo è Fabinho, un esterno sinistro da Coppa Campioni che per problemi caratteriali non ha fatto quello che doveva fare. L’altro è Politano: l’ho preso a 19 anni, ma si vedeva in allenamento che aveva un talento meraviglioso. Aggiungo Di Carmine che ha fatto il record di gol a Perugia". F.M.
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