ALESSANDRO ORFEI
Sport

UMBRIA SU DUE RUOTE

Tirreno-Adriatico, Gualdo Tadino incorona Van Der Poel

di Alessandro Orfei

Una tappa lunga, partita con il sole delle colline senesi e conclusasi con il tempo quasi invernale delle montagne gualdesi. La terza frazione della 56esima edizione della Tirreno – Adriatico, partenza Monticiano e arrivo presso i Giardini pubblici di Gualdo Tadino, è andata a Mathieu Van Der Poel, della Alpecin Fenix. Una gara che è servita al giovane per rosicchiare terreno nella classifica generale all’altra star del giorno, la maglia azzurra Wout Van Aert, che si piazza secondo. Terzo l’italiano Davide Ballerini, del team Deceuninck-Quick Step. La maglia azzurra di Van Aert resta però salda, con il tempo di 14h, 01’ 47’’ anche se il vantaggio di 4’’ si va assottigliando. Il primo italiano che si incontra in classifica generale è Vincenzo Nibali, attualmente 13esimo. "Un percorso, quello di ieri, complesso per la tappa più lunga. Tanti saliscendi, tante salite con pendenze del 4 per cento negli ultimi tre chilometri e una curva molto complessa nell’ultima parte. La ciliegina sulla torta l’arrivo tecnico in volata. "Ero molto arrabbiato per il risultato di ieri (giovedì) – ha detto il vincitore di tappa – e oggi (ieri, ndr) volevo vincere a tutti i costi".

Nonostante la bella prova di Van Der Poel, resta maglia azzurra Wout Van Aert e guarda già ad oggi: "Penso di poter competere con gli altri corridori e sono pronto a combattere, sono in ottima forma e in grado di cavarmela". Quanto al breve recupero degli atleti tra la stagione di ciclocross e questa: "Non c’è molto tempo per riposarsi, ma cerchiamo di fare sempre al meglio tra una stagione e l’altra". Inevitabile anche un confronto tra il primo di tappa e la maglia azzurra: "Siamo molto simili – ha detto Van Aert – io credo di avere un punto velocità superiore a Mathieu, che è più forte negli arrivi in salita, poi ovviamente dipende dalle condizioni fisiche di ciascuno". A segnare la tappa anche una caduta, ad un passo dall’arrivo. Diversi gli atleti rimasti coinvolti e Manuel Belletti (Eolo Cometa) è stato l’ultimo a rialzarsi da terra e a riprendere la corsa.

Oggi si riparte con la quarta tappa, da Terni a Prati di Tivo (Teramo). Una frazione di 148 chilometri e con un arrivo in salita a 1.450 metri. Al vincitore della tappa è andato anche il premio in onore di Adolfo Leoni. Un campione dallo stile inconfondibile, nato a Gualdo Tadino.

Il trofeo consegnato è un piatto in ceramica, della migliore tradizione gualdese, realizzata dal maestro Stefano Zenobi. "Aver ospitato un evento sportivo di questo livello – ha detto il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti – è un grande segnale di speranza per un territorio che vuole guardare avanti. Dopo il Giro nel 2018, prosegue il rapporto con Rcs che speriamo possa continuare nel migliore dei modi".