2008-04-01
di PAOLO DI GRAZIA
SI SONO riviste ieri per la prima volta dopo un mese. Le cugine brasiliane Miranda, 19 anni e Vanessa, 34, hanno pianto e si sono abbracciate a lungo nelle aule del tribunale di Lucca. E’ iniziato così l’incidente probatorio di fronte al Gip Letizia Di Grazia e alla Pm Fiorenza Marrara di Vanessa Neves Da Silva, cugina di Miranda Pereira, testimone oculare dell’omicidio di Sandro Grazzi, 38 anni di Castelfiorentino, ucciso il 26 febbraio scorso nella casa di via Italica a Lido di Camaiore.

VANESSA, difesa dagli avvocati Nunzia Castellano e Graziano Pancetti, ha ripetuto tutte le dichiarazioni già rese al Pm, sostanzialmente confermando la versione dei fatti che Miranda aveva fornito dopo che era stata arrestata. Il quadro che emerge è che Sandro fu colpito con una sola coltellata e che tale colpo fu inferto non con la volontà di uccidere, ma per paura, per allontanare lo stesso Grazzi che, come ha confermato Vanessa, stava picchiando Miranda. Ad assistere all’interrogatorio erano presenti anche gli avvocati Cristiana Francesconi e Marcello Taglioli che difendono Miranda Pereira (che resta in carcere a Livorno con l’accusa di omicidio volontario) e l’avvocato Lorenzo Zilletti del foro di Firenze che tutela gli interessi dei genitori di Sandro Grazzi.

TRE ORE d’interrogatorio per ricostruire minuto per minuto ciò che avvenne esattamente in quella casa. Vanessa ha ricordato che il litigio era iniziato in camera da letto, che Miranda gli aveva rinfacciato il bacio dato a un trans il sabato precedente e che lui chiedeva a lei altri soldi. «La lite — ha detto Vanessa — era cominciata in camera da letto ed è poi proseguita in cucina. Io ho provato a dividerli, ma Sandro mi ha allontanata in malo modo». Vanessa ha ricordato che i tre abitavano insieme in quella casa presa in affitto; che le due donne (lei e Miranda) si prostituivano e che i soldi li davano direttamente a Sandro. Per questo motivo quella mattina Vanessa era in casa ed ha assistito a tutta la scena. «Miranda stava affettando il pane e — aggiunge Vanessa — dava le spalle a Sandro. Lui continuava a picchiarla e a urlare che voleva altri soldi». A quel punto Miranda si gira e Vanessa non ricorda bene se lo ha fatto spontaneamente o perché Sandro l’ha fatta girare. Fatto sta, che quando si sono trovati faccia a faccia a poca distanza l’uno dall’altra, Miranda l’ha colpito con il coltello in pieno petto «No — ha ribadito vanessa — Miranda non lo voleva uccidere. E non sembrava neppure grave la ferita. E’ vero, Sandro, aveva preso uno straccio dalla cucina per tapparsi la ferita, ma è andato via sulle proprie gambe e camminava regolarmente senza problemi. A noi non ha detto nulla, neanche che andava all’ospedale. Lì per lì non ci siamo preoccupate, poi dopo un’ora che non lo vedevamo tornare, abbiamo pensato che fosse andato in ospedale ed è per questo che abbiamo chiamato il taxi». Prima è arrivata però la polizia. «E io — ha aggiunto Vanessa — mi sono spaventata e mi sono nascosta per non farmi trovare. Non ho saputo più niente fino a sera quando mi sono rivista con Miranda e mi ha detto che Sandro era morto». Vanessa resta ancora formalmente indagata per favoreggiamento, «ma — ha precisato l’avvocato Nunzia Castellano — da oggi lavoreremo perché questa accusa venga archiviata. La sua iniziale paura è comprensibile considerando che ha solo 19 anni; poi ha dato un contributo fondamentale per l’inchiesta».