Viareggio, 20 febbraio 2022 - Alla fine bandiere e festoni sono stati tirati fuori dai cassetti. La città ha smesso i tristi panni invernali e ha vestito i balconi con i colori della festa: il bianco, rosso e nero di Burlamacco, spalleggiati dal verde, rosa e giallo del Baccanale. Come la musica sparata da un’autoradio che fatica a prendere le frequenze, l’atmosfera di Carnevale per lunghe settimane è parsa distante, impercettibile. Ha sgomitato per farsi largo tra l’onda lunga del virus, i tormenti di una vita sempre più cara, i corni di guerra che suonano a Est. E oggi è pronta a esplodere con tutta la sua detonante potenza.
Carnevale torna a casa, a cavallo tra la Merla, quando bussa impaziente, e la primavera in mare, quando se la prende comoda. Spartiacque ideale tra l’inverno che allenta la sua morsa e il sole che riprende a splendere. E proprio lui, Elio, inteso come il fu presidente che manipolava il meteo, ha deciso di intercedere da lassù, regalando al primo corso mascherato una tregua dal maltempo. Stamani gli hangar della Cittadella si spalancheranno per la prima uscita delle costruzioni. L’avvento dei social ha portato con sé la piaga dello spoiler, e dunque tra video e scatti rubati, un’idea di fondo su cosa aspettarsi c’è già. Ma è solo una pallida ombra: del carro non conta la silhouette, ma l’armonia tra maschere, movimenti e musica. E da qualche anno a questa parte, anche se i puristi storceranno il naso, coreografie. Attesissimo il campione in carica Luca Bertozzi, col suo Achille Lauro che pare uscito da un Madame Tussauds per quanto è identico al discusso cantautore. E il don Chisciotte di Jacopo Allegrucci, stravaccato, dove potrà arrivare con i geniali movimenti del suo creatore? Ma soprattutto, chi riuscirà a trovare la chiave per conquistare popolo e giuria? Da tempo, e questa edizione lo conferma, la satira politica non tira più sul viale a Mare. Sono più gettonati i grandi temi mondiali, dall’ambiente al virus al disagio dell’uomo contemporaneo alle prese con una quotidianità sempre più fredda e alientante.
Nove le costruzioni ai nastri di partenza in Prima Categoria, a contendersi la vittoria e un piazzamento che possa garantire un margine di sicurezza per il prossimo anno, quando scatteranno promozioni e retrocessioni. Il meccanismo è il solito: ogni classifica dà al carrista un punteggio identico al proprio piazzamento (nel grafico in alto la griglia di partenza di quest’anno). Al termine del triennio (2023), i punti ottenuti nel corso delle tre edizioni si sommano e i due artisti col punteggio più alto - che corrisponde ai peggiori piazzamenti - retrocedono in Seconda Categoria, lasciando spazio ai due promossi. Stesso sistema per le categorie inferiori: dalla Seconda Categoria, dove restano in gara quattro carristi dopo la scomparsa, a dicembre del 2020, del compiato Franco Malfatti, la cui ultima costruzione ha sfilato fuori concorso al Carnevale Universale di settembre, alle nove Mascherate in gruppo, per finire con le dieci Maschere isolate.
Capitolo giuria: anche quest’anno, i giurati chiamati a valutare le costruzioni saranno solo esterni, invitati all’uopo dalla Fondazione Carnevale. A ogni sfilata, cinque giurati si occuperanno della Prima e Seconda categoria, e altri cinque delle Mascherate e delle Isolate. Ognuno di loro stilerà la propria personale classifica: alla fine del sesto corso, i punteggio saranno velocemente sommati per consentire l’annuncio dei verdetti. Occhi al cielo, dunque, pronti a farci rapire dai movimenti dei carri più belli del mondo. Dopo i due anni più pesanti dal Dopoguerra a oggi, ne abbiamo proprio bisogno.