"A rischio la salute"

Protesta della Cgil, il settore cure intermedie coperto togliendo lavoratori dai reparti ordinari

Migration

Le carenze di organici della sanità pubblica sono contestate anche dalla Cgil funzione pubblica dell’Asl Nord Ovest: "Alcuni settori della sanità si trovano in una situazione di allarme. In seguito allo stato di agitazione dichiarato a settembre 2021, nel mese di gennaio e febbraio abbiamo riscontrato nuove assunzioni che hanno coperto parte del turn over, ma nonostante l’inserimento di alcuni professionisti, sono ancora molti quelli che mancano: tecnici sanitari di laboratorio, radiologia, prevenzione e riabilitazione, medici, oss, infermieri, e certamente non è meno grave la carenza del personale amministrativo. L’Asl non sta rinnovando il contratto al personale oss interinale. Questo potrebbe essere virtuoso se al contempo l’azienda assumesse personale a tempo indeterminato e determinato. Invece ciò non sta avvenendo, e dal 1° di aprile ci saranno circa 80 oss in meno all’interno dell’azienda e dei suoi servizi. Pensiamo ai problemi che ciò potrebbe comportare, ad esempio, alle cure intermedie Covid, purtroppo oggi ancora aperte a causa del perdurare dell’emergenza, dove non si riscontra alcun calo nelle attività rispetto ai periodi di maggiore intensità della pandemia. L’azienda sta procedendo nel trasferire lavoratori dai servizi di appartenenza (medicine, terapie intensive, chirurgie) per sostituire dal 1° aprile le assenze nei servizi di cure intermedie Covid, e questo avrà importanti ricadute sull’assistenza al cittadino. Vi è un indicatore che evidenzia le difficoltà costantemente presenti all’interno di alcuni servizi: il numero di giorni di ferie residue del 2021. I lavoratori sono a credito, in media di circa 20 giorni a testa. In altri servizi, ad esempio nel pronto soccorso, molti hanno oltre 40 giorni di ferie residue del 2021".