E’ bufera sull’accorpamento dello Stagi. Con Pd e sindacati che contestano il mancato voto contrario alla fusione del Comune di Pietrasanta in sede di Conferenza Zonale, e il sindaco che mette i puntini sulle ’i’: "Come ente interessato non potevamo proprio esprimerci in merito". "L’amministrazione comunale – tuonano l’unione comunale e il gruppo consiliare Pd – si è raffrontata con i parlamentari di maggioranza e con il Governo per salvare il Don Lazzeri Stagi? Nel frattempo il sindaco Giovannetti si è spostato dall’Unione Europea alla Regione come soggetto responsabile di questa scelta: è stato il Governo Meloni, nella sua prima finanziaria, a volere la riorganizzazione degli istituti scolastici. Pietrasanta non ha votato in modo contrario all’accorpamento, si è solamente astenuto". Ma Giovannetti precisa. "Ho chiesto chiarimenti all’assessore Bresciani riguardo alla votazione avvenuta in sede di conferenza zonale – dice – e mi ha confermato di non aver potuto esprimere alcun voto, incluso quello di astensione perché il Cred, come regola interna, ha stabilito che il Comune direttamente interessato da una decisione, come Pietrasanta, non ha diritto a pronunciarsi. Basta, quindi, usare la scuola per buttarla in caciara politica. La nostra posizione è di assoluta contrarietà a qualsiasi ipotesi di fusione del Don Lazzeri- Stagi. Al contrario del presidente Marcello Pierucci e della maggioranza che lo sostiene a Palazzo Ducale: in conferenza zonale dove Camaiore è capofila, hanno pensato bene di votare a favore dell’accorpamento, come se lo Stagi fosse una sorta di vittima sacrificale per non perdere consensi sul proprio territorio e rovesciare comodamente la responsabilità sul Governo di centrodestra".
A coinvolgere nelle accuse anche la Provincia sono pure le rsu d’istituto Giovanna Albani (Anief), Rita Corsi (Cobas) e Claudio Tomei (Cgil). "Le responsabilità della disastrosa scelta di accorpamento della nostra scuola siano a tutti i livelli: a livello nazionale e degli enti locali. Del sindaco di Pietrasanta innanzi tutto ma anche la Provincia ha contribuito al risultato finale. Da due anni chiediamo di essere ricevuti dalla Regione e dalla Provincia. Nessuno ci ha mai voluto ascoltare. Abbiamo chiesto al presidente della Provincia Pierucci di non ratificare la decisione della Conferenza Zonale per compiere un concreto gesto di sostegno alla nostra posizione. Si è pensato invece di metterci a tacere promettendoci che la giunta, contestualmente al voto di ratifica della decisione di accorparci all’Istituto Marconi, avrebbe proposto una farisaica mozione per chiedere alla Regione di far slittare di un anno l’accorpamento. Cosa che è avvenuta e che rappresenta un ulteriore scarico di responsabilità"
Francesca Navari