Addio a Mencarini, “il capo“. Il ’68 tra i banchi del liceo. Poi guida di Lotta Continua

Una vita a combattere i soprusi al fianco degli ultimi e dei lavoratori. Prima della pensione era dipendente della Versilia Centro Congressi.

Addio a Mencarini, “il capo“. Il ’68 tra i banchi del liceo. Poi guida di Lotta Continua

Addio a Mencarini, “il capo“. Il ’68 tra i banchi del liceo. Poi guida di Lotta Continua

Per gli amici, i compagni, Roberto Mencarini era “Il capo“. Leader storico di “Lotta Continua“ , antifascista, "Ha combattuto tutta la vita: contro i soprusi, a fianco degli ultimi, dei lavoratori, nelle periferie. Per questo – racconta l’amico di sempre Stefano Poletti – pensavo fosse immortale". Invece "Nell’aria fresca dei pini del San Camillo – dov’era ricoverato a causa della malattia – Roberto si è spento" ieri , come hanno annunciato i figli Marco ed Emanuele, e la moglie Patrizia.

Ha lottato sempre, fino all’ultimo giorno, per i suoi ideali. Quando era un ragazzo Mencarini partecipò alle rivolte studentesche del Sessantotto, insieme ai compagni del liceo scientifico. Da quell’esperienza – erano anni caldi, quelli dell’assalto di Capodanno alla Bussola – nacque il gruppo de “Il potere operaio” , fino alla più organizzata “Lotta Continua” di cui Mencarini è stato responsabile fino allo scioglimento. Fino alla pensione ha lavorato come dipendente della Versilia Centro Congressi, di cui è stato rappresentate sindacale. Ma in molti lo ricordano, insieme a Andriano Mazzone, tra gli scaffali della libreria di via Vittorio Veneto prima, e Garibaldi poi, “Ottobre“. Come quella rivoluzione che Mencarini non ha mai abbandonato. "Per me – conclude Abramo Franceschini, – se ne va un uomo di rara coerenza". L’ultimo saluto, fino a lunedì mattina, alla Croce Verde.

mdc