È anche grazie a lui se decine, ma forse è meglio dire centinaia di persone hanno imparato a sparare allo storico poligono del Tiro a segno nazionale, in via Verzieri. Prima socio, poi istruttore e da diverso tempo custode conosciuto e amato da tutti, Virio Santini ieri mattina si è spento alla veneranda età di 97 anni – compiuti domenica scorsa – a causa dei postumi di una caduta che gli aveva procurato la rottura del femore. La notizia ha fatto subito il giro della città, diffondendosi ovunque, zone limitrofe comprese, dato che il legame tra Virio e il Tiro a segno andava avanti da quasi 65 anni.
La sua iscrizione come socio risale infatti al 1960, per poi diventare custode ufficiale dal 1980. In mezzo c’è anche una lunga attività da istruttore, inclusi i corsi che curava per gli agenti della polizia municipale. Dire che il Tiro a segno fosse la sua seconda dimora è un eufemismo visto che Virio abitava proprio nella casa di guardianaggio della struttura. Fino a due anni fa con lui c’era anche l’adorata moglie Rita, e da allora a fargli compagnia era rimasto uno dei tre figli, Marco (gli altri due sono Loris e Luca). Virio inoltre fu uno dei primi carnevalari della città, con i colori biancocelesti della contrada Lanterna, ed era anche un marmista che aveva viaggiato tanto all’estero. "Ci ha lasciato il nostro caro Virio – scrive lo staff del Tiro a segno – storico custode del poligono di Pietrasanta. Sentite condoglianze da tutti i soci: per noi era un pilastro". La salma si trova alla cappellina della Croce Verde, dietro il Sant’Agostino, con i funerali oggi alle 15 in Duomo.
d.m.