Da sempre lo chiamavano “Yuppidù“ perché il suo modo di fare istrionico, imprevedibile e lontano dagli ambienti vip o di lusso lo accostavano al personaggio interpretato da Adriano Celentano nell’omonimo film. Questa modestia di fondo era il tratto caratteristico di Giuseppe Del Bianco (nella foto), scomparso a soli 62 anni a causa di alcuni acciacchi che si portava dietro da tempo. Originario di Capriglia, frazione collinare in cui viveva, in realtà lo conoscevano tutti, a partire dai circoli ed esercizi pubblici che amava frequentare per scambiare due chiacchiere e farsi due risate raccontando aneddoti di ogni tipo. A causa dei problemi di salute purtroppo aveva dovuto rinunciare a un mestiere, quello di artigiano del marmo, in cui eccelleva grazie a una manualità considerata di alto livello. Tanto che lo chiamarono anche dal Giappone per alcuni interventi, invito che “Yuppidù“ dovette a malincuore rifiutare.
Aveva quindi ripiegato su lavoretti di fortuna e di ogni tipo, prediligendo la cura di terreni e giardini, in particolare la potatura degli olivi. Mancheranno i suoi viaggi a bordo dell’affezionata Ape arancione, i suoi sorrisi e gli scherzi che amava fare con giovani e adulti. "È una grande perdita – dicono dal ’Piccolo bar’ di Vallecchia, che frequentava spesso – perché con la sua presenza portava sempre allegria. Era un chiacchierone al quale non ci si poteva non affezionare". La salma di Del Bianco, che lascia una sorella e le nipoti, si trova alla cappellina della Croce Verde di Pietrasanta (dietro il Sant’Agostino), dove oggi alle 15 ci sarà una cerimonia di benedizione a cui seguirà la cremazione.
d.m.