ISABELLA PIACERI
Cronaca

Addio al centro storico. Anche il "Quinto Quarto" ha deciso di chiudere

Il locale era stato inserito dopo un anno dall’apertura nella guida Slow Food. Poi aveva ottenuto la "Chiocciola" e il riconoscimento del Gambero Rosso .

Un’immagine del «Quinto Quarto», che a fine mese chiuderà i battenti

Un’immagine del «Quinto Quarto», che a fine mese chiuderà i battenti

Chiude un altro ristorante nel centro storico: lo chef del ‘Quinto Quarto’ molla ed anche davanti al teatro dell’Olivo una "serranda" di qualità abbandona Camaiore. Peccato, l’osteria del peposo, dello stoccafisso e dell’umido gustoso, che utilizza frattaglie e le parti più discusse di carne e pesce, demorde e la via centrale grida ancora una volta vendetta. Insomma Camaiore rischia davvero di diventare il centro del "C’era una volta"? Non tanto tempo fa il sindaco Marcello Pierucci ha invitato i commercianti a stare aperti, a seguirei consigli dell’amministrazione, ad adeguarsi, ma c’e’ chi non la pensa cosi’. Perché la piazza centrale vede tutto chiuso? Come mai il Prado ha visto la gastronomia e la pasticceria andarsene? Il ristorante ‘Secco’ in piazza San Bernardino è durato un anno e il resto, il bar, la birreria, pure e forse meno.

Tanti i fondi vuoti: la qualità chiama qualità, il bello chiama il bello. "C’era una volta in centro a Camaiore, davanti al Teatro dell’Olivo, un gran bel ristorante: l’Osteria il 5/4 – racconta Fabrizio Diolaiuti, camaiorese doc, animatore di eventi ed esperto di cucina –. E dico c’era una volta perché appunto a fine mese non ci sarà più. È un peccato. Molte persone raggiungevano Camaiore, anche da posti lontani, per degustare l’anchetta, ravioli di coda alla vaccinara, spaghetti alle cicale, tagliatelle di ragù al coniglio nostrano, il peposo di mucco pisano o lo stoccafisso in umido, tanto per citare qualche piatto. Il menu snello e originale cambiava in base alle stagioni, le materie prime arrivavano da una rete di piccoli produttori del territorio. La carta dei vini? Autentica e genuina, oltre a essere molto gradita ha avuto diversi importanti attestati". Via anche lui. Nicola Cortopassi, cuciniere preparato e ricco di passione per il suo lavoro e in sala Sara Biancalana anche lei appassionata e valida sommelier fanno altre scelte.

E pensare che l’Osteria 5/4 è stata inserita dopo un anno dalla sua apertura nella guida Slow Food, il secondo anno ha guadagnato la Chiocciola Slow Food e il terzo anche la Guida del Gambero Rosso ne ha tessuto le lodi. Unico ristorante nel comune di Camaiore ad aver ricevuto così tanti riconoscimenti in così breve tempo.

"Ma la favola purtroppo finisce qui – conclude Fabrizio Diolaiuti – e Camaiore perde un locale che ha portato in alto il nome di questo borgo di cui Sara e Nicola si erano innamorati. È stata una bellissima vetrina per questi ragazzi, l’ennesima eccellenza che sceglie di andare altrove. Resta un centro storico in abbandono che non da prospettive a chi sceglie di lavoraci alzando l’asticella".

Isabella Piaceri