REDAZIONE VIAREGGIO

Addio al re della nautica. Imprenditore visionario. Rivoluzionò il mondo del lusso galleggiante

Fra i suoi clienti eccellenti Onassis, Rockfeller e da ultimo Ronaldo. Creò l’Azimut, poi spiccò il volo quando rilevò il cantiere Benetti. Il timone dell’azienda già da due anni nelle mani della figlia Giovanna.

Fra i suoi clienti eccellenti Onassis, Rockfeller e da ultimo Ronaldo. Creò l’Azimut, poi spiccò il volo quando rilevò il cantiere Benetti. Il timone dell’azienda già da due anni nelle mani della figlia Giovanna.

Fra i suoi clienti eccellenti Onassis, Rockfeller e da ultimo Ronaldo. Creò l’Azimut, poi spiccò il volo quando rilevò il cantiere Benetti. Il timone dell’azienda già da due anni nelle mani della figlia Giovanna.

E’ stato un incidente domestico, avvenuto all’interno della sua villa di di Ayas, in Valle d’Aosta, a porre fine a 77 anni, alla vita di Paolo Vitelli, patron e fondatore di Azimut Benetti, colosso della nautica da diporto. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Brusson, l’imprenditore sarebbe caduto a terra mentre apriva una serranda. L’urto della testa con il pavimento sarebbe stato fatale, rendendo vani i tentativi di rianimarlo. Sarà poi un’autopsia a ciarire se la caduta è stata accidentale o causata da un malore.

La scomparsa improvvisa di Paolo Vitelli, segna un passaggio importante per l’industria della nautica da diporto italiana e internazionale. Anche se il settantasettenne imprenditore torinese aveva lasciato due anni fa alla figlia Giovanna la presidenza aziendale, il suo ricordo alla guida di Benetti, dal 1985, è ancora oggi ben riconosciuto dai dipendenti e da chi ha avuto relazioni con lui. Solo due anni fa, in occasione della festa per i 150 anni del cantiere Benetti, alla domanda: "Come va, dottor Vitelli?", ci rispose: “Bene. Mi sembra di cominciare oggi. Peccato per la schiena che mi sono rovinato guidando per decine di anni tra Viareggio e Torino senza mai un periodo di riposo”. Vitelli era fatto così. Instancabile, pieno di iniziativa. Con lo stesso spirito innovativo e con il bernoccolo degli affari di quando esordì nel commercio, a 22 anni, con il noleggio di barche tramite la sua piccola azienda Azimut. Ma già da allora, si era nel 1969, la tentazione di allargare il business era troppo forte. Ecco, poco dopo, lo sprint decisivo con la progettazione in proprio e nella costruzione di motoryacht “nuovi” sotto ogni punto di vista.

L’arrivo a Viareggio fu segnato dal Failaka 105, primo Azimut oltre i 30 metri costruito in vetroresina, barca prediletta da armatori come Onassis e Rockefeller. La rotta giusta ormai era tracciata e Paolo Vitelli, con il suo staff all’avanguardia, concluse l’acquisizione del cantiere Benetti nel 1985. “Ci sono due cose mi emozionano ancora oggi – disse Vitelli alla festa dei 150 anni il 16 giugno 2023 all’interno del cantiere di via Coppino - la prima è che furono i colleghi costruttori a dirmi: ‘Vai, compra Benetti’. La seconda è che venni a parlare con la dirigenza di Benetti e mi dissero: ‘Tu sei l’uomo giusto” e questo più di ogni altra cosa mi diede la forza per farlo”. Poi aggiunse: “In tribunale portai i miei risparmi che erano dei Bot che misi sulla scrivania del curatore. Non so se lo convinse il risparmio o l’entusiasmo che avevo, ma di fatto ci assegnò questo cantiere e iniziò la grande cavalcata, dove il concetto di innovazione è fondamentale. Ma quello che voglio sottolineare è il team: abbiamo lavorato assieme. Il calore che mi avete fatto sentire oggi arrivando a Viareggio è insuperabile ed è il segreto del successo”.

Bene. Quell’occasione è stata per Viareggio, e non soltanto per la Darsena, molto importante perché si ricordava la storia di un’impresa familiare, quella dei Benetti, e poi quella dei Vitelli, che tanto hanno fatto negli anni per dare lavoro diretto e anche per l’economia dell’indotto cittadino. Quel giorno molti furono gli ex dipendenti, orgogliosi di avere lavorato lì, che parteciparono all’evento, ognuno dei quali volle ringraziare “il dottore”. Per Paolo Vitelli la storia è finita. La figlia Giovanna continua con successo l’avventura.

Walter Strata