"Adesso vinco io". Docufilm su Lippi

L’ex ct della Juve e dell’Italia campione del Mondo racconta di quando andò sulla tomba del papà .

"Adesso vinco io". Docufilm su Lippi

"Adesso vinco io". Docufilm su Lippi

VIAREGGIO

"Vinco io? Non sempre, ma abbastanza. Ho avuto la fortuna di avere giocatori bravi, senza i quali non si vince. Poiono stato abbastanza bravo anche io a far entrare in testa a questi giocatori che avevamo le possibilità. Prima di ogni manifestazione dicevo sempre ai miei ‘adesso andiamo e vinciamo’, perché i giocatori devono pensare alla vittoria e non alla partecipazione, per quanto questa sia buona. Ho sempre cercato di trasmettere l’idea di vincere ". Lo dice Marcello Lippi, il ct campione del mondo con l’Italia nel 2006, intervenuto a ‘Che Tempo che fà su Nove per presentare il docufilm ‘Adesso vinco io’ sullo stesso Lippi in uscita nelle sale e diretto da Herbert Simone Paragnani, che ripercorre la storia del tecnico plurivincente di Viareggio e che la prossima settimana sarà presentato in anteprima a Roma. Lippi parla poi, rispondendo a una domanda del conduttore Fabio Fazio, anche della sua esperienza in Cina. "Ci sono andato perché dal punto di vista economico era un’offerta eccezionale - ammette -. Sono andato a prendere questi soldi. Se pensavo di vincere? Il Guangzhou era una delle migliori squadre cinesi e abbiamo vinto tre scudetti e la Champions asiatica. Ma, onestamente, ci sono andato per l’offerta economica che rea, come ho detto, eccezionale".

Poi, dopo aver confermato che a Viareggio lo chiamavano Paul Newman per la presunta somiglianza con l’attore americano, Lippi racconta un aneddoto dei tempi in cui andò per la prima volta ad allenare la Juventus. "Prima di accettare l’offerta di Agnelli – rivela – sono andato sulla tomba di mio padre. L’ho fatto perché lui, mio padre, non ha mai amato la Juve e allora io gli ho detto ‘abbi pazienza, io ci vado, ma non rimanerci male’".