
Il Covid costringe a una forzata chiusura provvisoria uno locale cult della città. La storica paninoteca Adone da ieri è infatti, giocoforza, in sospensione.
“Il motivo – spiega il giovane titolare Cesare Manfredi, che assieme al coetaneo Pietro Vairo porta avanti l’attività – sta nel fatto che una nostra dipendente ci ha avvistato della sua positività al tampone. Ragion per cui, per garantire la maggiore sicurezza possibile a noi e a tutti i nostri clienti, abbiamo abbassato la saracinesca in attesa fare anche noi il tampone”.
Manfredi non lancia allarmismi e predica buon senso in un momento in cui anche la psicosi sembra dilagare. “Le condizioni di salute della dipendente – sottolinea – sono nel complesso buone e tutto il resto dello staff non presenta problemi di nessun genere. Dopo aver svolto l’ultimo giorno di lavoro domenica scorsa è andata in ferie e da allora nessun componente dello staff ha più avuto con lei alcun contatto quindi, con la massima serenità possibile, faremo anche noi i necessari controlli”. In base ai protocolli vigenti lo staff osserverà 10 giorni di autoquarantena anziché 14, cosa che sarebbe stata necessaria se la dipendente avesse continuato a svolgere regolarmente il suo lavoro.
“Saremo anche più ligi – continua Manfredi – restando chiusi, salvo complicazioni, fino al prossimo sabato quindi ci prenderemo ancora più tempo a disposizione proprio per esser certi di ripartire con e nella massima sicurezza possibile. Certo questo intoppo ci capita addosso in un momento già di per sé molto difficile per tanti e ovvi motivi ma ci auguriamo di poterlo superare senza ulteriori affanni”.
Nella speranza che la situazione generale non precipiti ulteriormente gli aficionados della paninoteca più famosa di Viareggio, nata dal genio di Adone Pacini e che da lustri e lustri delizia i palati di grandi e piccini sia a pranzo che a cena, dovranno aspettare almeno una settimana prima di poter tornare a mordere uno Zeus, un Fascetti, uno Special Crudo e tutti gli altri famosissimi panini che vanno a comporre una lista di 60 prelibatezze conosciute in tutta la Versilia ma non solo. “È la promessa e la speranza che facciamo a tutti – conclude Manfredi – Già lavoravamo seguendo tutti i protocolli vigenti e continueremo a farlo. Non vediamo l’ora di ripartire”.
Sergio Iacopetti