REDAZIONE VIAREGGIO

"Adotta un campione". Gli Azzurri Zazzeri e Restivo incontrano gli studenti

I due atleti hanno spronato gli alunni a impegnarsi sia nello studio che nello sport "Siamo entrambi laureati e ora ci rendiamo conto di quanto sia importante".

Unire lo sport allo studio, la disciplina alla cultura: è questo il mantra di Lorenzo Zazzeri e Matteo Restivo, nuotatori olimpici che hanno portato in alto la bandiera italiana ai Giochi di Tokyo e Parigi.

Non solo campioni a livello sportivo, ma anche nei valori: hanno infatti scritto un libro, "Laurearsi campioni", in cui ripercorrono la loro storia, la stessa che viene raccontata nelle aule delle scuole ai ragazzi, secondo il progetto "Adotta un campione", come è avvenuto ieri con gli alunni delle classi prime della scuola secondaria "Motto" di Viareggio.

"La nostra è una missione comunicativa – spiega Zazzeri, emozionato e guardando negli occhi quei bambini che, chissà, potrebbero seguire le sue orme un giorno –: far combaciare la passione per lo sport con il proprio percorso di studi non è sicuramente facile, ma non è un’impresa impossibile". Entrambi, infatti, oltre che essere dei super atleti, sono laureati: Matteo in Medicina e Chirurgia, Lorenzo in Scienze motorie. Le passioni, però, non finiscono qui: Zazzeri, infatti, ha anche la passione dell’arte, che coltiva da sempre e tutt’oggi frequentando l’Accademia.

Gli alunni li guardano affascinati e curiosi di sapere che cosa si debba fare per arrivare fino a quei livelli: "È necessario avere pazienza e credere in ciò che si vuole fare. Bisogna proteggere il nostro sogno". Serve quindi la dedizione, il sacrificio e un impegno costante.

Ma qual è l’obiettivo di tutto questo? A rispondere è Restivo che, dopo aver chiesto ai ragazzi che fanno sport di alzare le mani, fa un’altra richiesta, ancora più importante: "Voglio che a questa domanda, tra qualche anno, voi continuiate ad alzare la mano, senza mai abbandonare lo studio. Lo sport e la scuola insegnano valori che serviranno poi nella vita". Una missione importante e nobile, quindi, quella di cui si sono fatti carico.

I due super atleti si lasciano andare anche a qualche chicca: Lorenzo, per esempio, racconta l’emozione di quando ha ricevuto la medaglia olimpica a Tokyo, soprattutto per il fatto che, essendoci il Covìd, se l’è dovuta prendere da solo, un po’ come simbolo di tutto il percorso fatto fino a quel podio; Matteo, invece, confessa che, per quanto sia importante per un atleta il riposo la sera prima di una gara, lui tiene gli occhi spalancati tutta la notte, quasi come se non conoscesse proprio il sonno.

Una domanda cattura l’attenzione: come si fa a far combaciare tutto questo? Entrambi affermano di aver sempre studiato tra un allenamento e l’altro: tra i due, Matteo si lascia a una piccola confessione: "Ci sono arrivato dopo alla reale importanza della scuola, ma non l’ho mai sottovalutata – racconta –; è sempre stato importante per me raggiungere la sufficienza e non ripetere l’anno. Ora sono laureato con lode, e mi rendo conto di quanto sia importante coltivare le due cose in parallelo".

Viola Mallegni