Afa: stop lavoro in cava e cantieri. Ok della Regione dopo l’appello

Un mese fa i sindacati hanno sollecitato la pericolosità di chi opera anche in giorni da bollino rosso

Afa: stop lavoro in cava e cantieri. Ok della Regione dopo l’appello

Afa: stop lavoro in cava e cantieri. Ok della Regione dopo l’appello

Calura estiva, stop al lavoro in cave e cantieri nei giorni da bollino rosso. Fillea e Cgil Toscana plaudono all’ordinanza della Regione che va in sostanza ad accogliere l’appello lanciato nelle scorse settimane dal sindacato.

Questi ultimi infatti avevano evidenziato l’urgenza di trovare una soluzione ad una situazione che va a compromettere la sicurezza. " La protezione dei lavoratori dai rischi di infortunio e di sviluppo di malattie professionali, connessi alle temperature elevate, deve essere una priorità –

sottolinea Mirko Lami del dipartimento salute e sicurezza della Gcil Toscana e Alessia Gambassi segretaria generale Cgil Toscana – gli eventi di calore estremo, come quello che stiamo vivendo in questi giorni, possono causare problemi di salute significativi come colpo di calore e altre malattie legate allo stress da calore. L’esposizione eccessiva allo stress termico aumenta il rischio di infortuni purtroppo talvolta anche mortali. I lavoratori che svolgono la loro mansione all’aperto, come gli edili, i cavatori, sono a rischio anche di una maggiore esposizione ai raggi uv con conseguente possibilità di scottature solari e in ultima analisi anche di sviluppo di gravi malattie della pelle. Anche i lavoratori che svolgono la loro prestazione lavorativa all’interno delle fabbriche sono a rischio di maggiore stress da calore, in particolare chi lavora in edifici scarsamente raffreddati, chi svolge lavori fisici pesanti e deve utilizzare dpi in condizioni di caldo".

"Da tempo chiediamo alle imprese, per mitigare i rischi – insistono i sindacati – l’attivazione della cassa integrazione guadagni ordinaria in caso di temperature superiori a 35 gradi o, anche inferiori, ma percepite come elevate, e di rimodulare orari e carichi di lavoro tramite accordi con Rsu e organizzazioni sindacali e sollecitiamo maggiore vigilanza da parte degli organismi proposti. Ci eravamo appellati a mezzo stampa nel mese di giugno alle istituzioni per emettere ordinanze che vietassero di svolgere attività a forte rischio termico, in particolari fasce orarie della giornata. La Regione Toscana, con il presidente Giani e l’assessore Bezzini, ha risposto con una ordinanza che va esattamente in quella direzione, a dimostrazione della loro attenzione alla qualità e alla sicurezza del lavoro".

Francesca Navari