E’ giallo fitto sull’aggressione dell’imprenditore Massimo Galleni, titolare del bar sul pontile al Lido, trovato in condizioni gravissime a Livorno. I carabinieri hanno fermato il presunto responsabile dell’aggressione del 50enne: per lui l’accusa è di lesioni gravissime aggravate e l’udienza di convalida è prevista per oggi. Intanto il ferito resta ricoverato da lunedì in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Livorno: Galleni è molto conosciuto in Versilia per essere titolare del Sunset di Lido Camaiore e, prima ancora, del bar pasticceria Chez Claudine sotto i loggiati di via Gigliotti. La sua famiglia è originaria di Pozzi (il padre è l’architetto Pierluigi Galleni). La vittima dell’aggressione, secondo quanto emerge dalle indagini, sarebbe caduta a terra su uno scalandrone degli Scali Novi Lena dopo aver subito un’aggressione violenta intorno alle 3 del mattino di lunedì. Forse è stato colpito alla nuca con un poggetto durante la colluttazione. Alle 3,30 è stato trovato riverso in una pozza di sangue con una profonda ferita alla nuca. La segnalazione della sua presenza è arrivata al centralino del numero unico per le emergenze, 112, da un uomo.
Il fermo del presunto aggressore è stato disposto dopo una rapidissima e accurata indagine dei carabinieri coordinata dalla Procura della Repubblica di Livorno. I militari dell’Arma hanno passato al setaccio la zona dove è stato trovato Massimo Galleni e per tutta la giornata di lunedì e martedì hanno ascoltato testimoni e avventori dei locali lungo gli Scali Novi Lena (molto frequentati per la movida) per dare un volto e un nome all’aggressore. Dalle prime informazioni raccolte Massimo Galleni era a Livorno dallo scorso week end e si era sistemato in un hotel non lontano dagli Scali Novi Lena. Tra le ipotesi investigative la possibilità che conoscesse il suo aggressore e che quest’ultimo possa non esser stato solo al momento dei fatti. Tanti però gli interrogativi che restano in piedi al momento. Perché Massimo Galleni alle tre del mattino era da solo sulla banchina sottostante gli Scali Novi Lena? In quella zona ci sono circoli e cantine, chiusi però a quell’ora quando i riflettori dell’intrattenimento si spengono. Aveva dunque un appuntamento o è stato portato in quel punto con un inganno? E, soprattutto, conosceva il suo aggressore? I carabinieri stanno battendo tutte le piste e la deposizione dell’uomo fermato sarà utile a ricostruire questo misterioso puzzle.