Francesca Navari
Cronaca

Dalla villa spuntano le memorie di casa Agnelli

La scoperta della famiglia Maschietto che acquisì Villa Augustus: con i mobili restaurati anche i quaderni dei compiti di Susanna e l’Avv

La famiglia Maschietto nel parco dell'hotel Augustus (la prima villa Agnelli in Versilia)

Forte dei Marmi, 8 agosto 2014 - ATTORNO a quei tavoli da giardino c’erano dei giovanissimi Gianni, Maria Sole e Susanna Agnelli a condividere giochi, merende e momenti di studio. I due pezzi monumentali hanno finalmente recuperato lo smalto delle eleganti vacanze che furono: la famiglia Maschietto, proprietaria dell’hotel Augustus Lido, ex dimora della famiglia della Fiat, ha infatti compiuto una certosina opera di rivalorizzazione dei due grandi elementi monolitici in travertino, coperti da decenni da una patina di salmastro e resina. Il lavoro di restyling, compiuto dall’artista Mauro Marcucci di Viareggio, ha riportato in vita un vero ‘tesoro’ di design, facendo riaffiorare tasselli di mosaico invetriato di colore rosso, una tonalità ottenuta tramite l’utilizzo di una preziosa miscellanea di oro fuso.

“E’ stata una bellissima sorpresa riscoprire l’identità di questi due complementi di arredo — commenta Fiammetta Maschietto, figlia di quel Nino che negli anni Settanta rilevò l’immobile da un armatore di Genova che già l’aveva trasformata in una struttura ricettiva dall’immutato calore di dimora padronale — che probabilmente risalgono agli anni Trenta e che presumibilmente sono stati forgiati da mani esperte”. Il restauro dei due tavoli da esterno va a completare il recupero (messo in atto per lo più alla fine degli anni Novanta) dei tanti oggetti che la famiglia Agnelli lasciò all’interno della villa al momento della vendita.

“La lasciarono completamente arredata — ricorda Maschietto — e trovammo credenze, piccoli punti di appoggio, il tavolo spagnolo che ancora oggi si trova all’ingresso, letti in ferro battuto ma anche lenzuola, coperte e perfino una valigetta da pic nic”. Ma c’è di più. Una vera e propria chicca. “Dalla polverosa soffitta rinvenimmo pure quaderni di scuola dei giovani Agnelli”. L’inchiostro era stentato ma segnava una storia indelebile. Appunti, conteggi e brevi note che seguivano malamente l’equilibrio delle righe con infantile grafia. Quando Nino Maschietto aprì le porte del l’ex villa degli Agnelli appena acquistata dalla famiglia di armatori genovesi Serra, frugando in soffitta rinvenne questo piccolo tesoro : nei quaderni di scuola dei rampolli di casa Fiat scarabocchi sui soggiorni vacanzieri al Forte.

“Era la fine degli anni Sessanta — ricorda Fiammetta Maschietto —. La scoperta fu di mio padre. Subito fu contattata la famiglia che ci autorizzò a disfarci di quegli scritti per loro di poco conto”.. Invece i Maschietto notando sulla copertina il nome di un noto maestro viareggino preferirono consegnare a lui quell’originale ricordo. “Ci spiego’ — aggiunge la signora Fiammetta — che in estate veniva in bici in villa per dare ripetizioni ai giovanissimi Agnelli’. E probabilmente proprio a Gianni, l’Avvocato per antonomasia che ha segnato la storia imprenditoriale italiana, il quale però come ricordato dalla sorella Susanna nel suo bestseller ‘Vestivamo alla marinara’, fu costretto a dare gli esami a ottobre per una sonora bocciatura in condotta.