Agnese Ciulla: "Ciao papà, la tua arte era magia pura"

PIETRASANTA «Ciao papà, la tua arte era magia: resterai scolpito in ognuno di noi». Le par...

Agnese: "Ciao papà, la tua arte era magia pura"

Agnese: "Ciao papà, la tua arte era magia pura"

"Ciao papà, la tua arte era magia: resterai scolpito in ognuno di noi". Le parole piene di commozione di Agnese, figlia dello scultore Girolamo Ciulla, hanno fatto venire più di un brivido alle tante persone che ieri hanno gremito il Duomo per l’ultimo saluto all’artista siciliano scomparso a 71 anni. La cerimonia, officiata dal vescovo emerito di Massa Carrara don Giovanni Santucci, ha fatto accorrere citadini e artisti, esponenti politici e artigiani, e familiari venuti da Caltanissetta, oltre alla moglie di Ciulla, Liliana, e la figlia Agnese. Tra mazzi di spighe, fiori color giallo e arancio e un disegno ai piedi del feretro.

"Eri un uomo straordinario – ha detto Agnese – con il cuore che pulsava a ritmo di coccodrilli e grandi figure mitologiche che prendevano vita dalle tue mani vigorose. Ho sempre visto la tua vita come uno spettacolo, una commedia con pennellate di tragedia e tocchi di umorismo serpeggiante, di cui eri il protagonista principale. L’artista dalle pennellate audaci e dagli scalpelli incisivi. Per me sarai sempre mio padre, quell’uomo che, nonostante la malattia, fino all’ultimo ha dato forma al suo genio: una forza sovrumana. Grazie anche a Pietrasanta, città di marmi e di sogni che ci ha accolto e dove hai lasciato tantissimo amore che ritrovo ogni giorno. Sono fiera di essere tua figlia, per sempre". Non poteva mancare l’intervento del sindaco e assessore alla cultura Alberto Giovannetti, che ha ricordato il progetto della fontana Afrodite inaugurata in piazza Statuto: "Un dono bellissimo alla nostra città da parte di un Maestro che amava Pietrasanta e la viveva quotidianamente, con gesti semplici e grandi atti di generosità: la sua sensibilità, di uomo e artista, mancherà tantissimo a tutti noi". Fino all’ex sindaco Domenico Lombardi: "Scompare un’autorevole figura della storia dell’arte del secondo ’900 e del primo ventennio del nuovo secolo. Il protagonista schivo, silenzioso solitario, quasi senza voce. Parlavi con il tuo sorriso, il tuo sguardo, la tua ironia tagliente".