Al gran cospetto del “Taj Mahal“

Quando un posto è preceduto da un bel bagaglio di misticismo ed è stato inserito fra le nuove sette meraviglie...

Al gran cospetto del “Taj Mahal“

Al gran cospetto del “Taj Mahal“

Quando un posto è preceduto da un bel bagaglio di misticismo ed è stato inserito fra le nuove sette meraviglie del mondo, il solo pensiero di avvicinarsi al suo cospetto fa tremare di emozione. È con questo stato d’animo che ho atteso il viaggio che mi ha portato al cospetto di una delle più spettacolari architetture musulmane del subcontinente indiano: sua maestà Taj Mahal. Siamo nello stato di Uttar Pradesh, nell’India settentrionale, e dopo varie peripezie è finalmente arrivato un giorno che attendevo da tutta la vita. Il mausoleo situato ad Agra, che Tagore ha definito "una lacrima di marmo poggiata sulla guancia del tempo", è stato costruito nel 1632 per volere dell’imperatore moghul Shah Jahan in memoria dell’adorata moglie Mumtaz Mahal. Il Taj Mahal, detto anche il mausoleo dell’amore, è avvolto da credenze che ne amplificano la suggestione, confondendo realtà e leggenda. Innanzi tutto si crede che il nome Taj Mahal (il cui significato letterale è "Palazzo della Corona" oppure "Corona del Palazzo") derivi dalla versione abbreviata del nome di Mumtaz Mahal, morta dando alla luce il quattordicesimo figlio dell’imperatore. Si narra, infatti, che prima di spirare l’ultimo respiro, la donna abbia fatto promettere al marito di costruirle un mausoleo e che questo avrebbe dovuto essere il più grande monumento dedicato a una donna. Ma le leggende sulla stupenda struttura compresa nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO non sono finite qui, perché un’altra storia aleggia accanto a quella di un amore sconfinato. Questa vuole che una volta completata la costruzione, l’imperatore abbia decretato di tagliare le mani a tutti i responsabili delle maestranze, di accecare coloro che avevano disegnato i progetti e di tagliare la testa all’architetto perché nessuno potesse eguagliare tanta bellezza. Lascia a bocca aperta il marmo bianco che cambia sfumature a seconda del momento della giornata tingendosi di rosa all’alba e di argento sotto i raggi lunari, incantano le pietre incastonate secondo motivi perfetti: ogni dettaglio contribuisce alla magia di questa meraviglia del mondo moderno.