DANIELE MANNOCCHI
Cronaca

Alba di sangue sulla strada. Frontale fatale tra auto e moto. Il centauro perde la vita nello scontro

L’impatto violento tra i due mezzi è avvenuto ieri nelle prime ore della mattina sulla via di Montramito. Nello schianto l’uomo è stato sbalzato di sella. I soccorritori lo hanno recuperato in un fosso ormai esanime.

Alba di sangue sulla strada. Frontale fatale tra auto e moto. Il centauro perde la vita nello scontro

Alba di sangue sulla strada. Frontale fatale tra auto e moto. Il centauro perde la vita nello scontro

Schianto fatale nella mattina di ieri in via di Montramito. Attorno alle 7, un’auto e una moto si sono scontrate frontalmente: l’impatto è stato violentissimo, e ad avere la peggio è stato il centauro che, secondo i soccorritori, sarebbe morto sul colpo.

La dinamica dell’incidente è al vaglio delle forze dell’ordine intervenute prontamente in via di Montramito. Quel che si è potuto ricostruire fin da subito è che i due mezzi hanno impattato frontalmente: l’auto, una Fiat Punto guidata da un 24enne, ha interrotto la sua corsa contro un albero. Mentre il centauro, Rodolfo Rossi, 69 anni di Pieve a Elici, è stato sbalzato dal suo Bmw ed è finito in un fosso. L’automedica e l’ambulanza della Croce Verde di Viareggio non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. Mentre l’altro ragazzo coinvolto nell’incidente è stato portato al pronto soccorso del Versilia per le cure del caso: per fortuna, non sarebbe in condizioni preoccupanti.

Rodolfo Rossi era una persona benvoluta e conosciuta nella sua comunità: nella vita aveva lavorato come impiegato comunale a Viareggio, ma qualche anno era in pensione e si era ritirato uno spazio sereno a Pieve a Elici, dove si era trasferito da Quiesa. Viveva con la moglie, mentre a due passi da casa sua aveva la figlia e gli amati nipoti. La tragedia del maxi rogo del 2022, quando le fiamme divampate sulle colline avevano lambito il borgo di Pieve a Elici, lo aveva colpito: da quell’esperienza aveva maturato la voglia di trasmutare la memoria e le emozioni in qualcosa di tangibile: a luglio dello scorso anno era stato tra i protagonisti della rassegna "Ritrovare la bellezza", esponendo alcune opere nella saletta San Giovanni della chiesa monumentale. A settembre, invece, aveva donato una sua scultura, realizzata con del legno di olivo bruciato, nell’ambito di un progetto dell’istituto comprensivo 1 per la rinascita del territorio: una fenice, simbolo di rinascita e resilienza, con la dicitura "Rinascerò più forte di prima... più forte rinscerò".

L’altra grande passione di Rodolfo era la montagna: l’amore per le gite in altura era testimoniato dal suo fisico, rimasto tonico e giovanile nonostante avesse quasi 70 anni. La sua compagnia di riferimento per le passeggiate in alta quota erano gli Amici della Montagna di Camaiore: e prorio nell’associazione della Badia, Rossi ricopriva il ruolo di segretario, una posizione che avrebbe dovuto mantenere anche per i prossimi anni. Il suo sorriso gioviale, contornato da un folto pizzetto grigio, campeggia tra le tante foto delle gite organizzate tra gli Amici della Montagna. E pare che ieri mattina, in sella alla sua moto, fosse diretto proprio a un rendez-vous tra appassionati della montagna, verso una di quelle uscite all’aria aperta che sanno di vita sana e il piacere sereno della compagnia.