BEPPE
Cronaca

Alessandro e Milziade nei Campi Elisi

Beppe

Nelli

Ieri a Villa Paolina è stata inaugurata la mostra collettiva "Omaggio a Milziade Caprili", evento delle commemorazioni del senatore defunto 10 anni fa. Il giorno prima è caduto il trigesimo dalla scomparsa dell’ingegner Alessandro Volpe, per una vita consulente tecnico della Fondazione Carnevale, professionista nel settore privato, e una volta candidato sindaco del centrodestra (sconfitto: per coincidenza, anche Milziade di prestò a portare la bandiera della sinistra comunista alle comunali, dopo essere stato vicepresidente del Senato). Due persone molto diverse, ma con aspetti in comune. Persone serie ma non seriose. Capaci di ridere, gigionare in pubblico, sferrare attacchi al peperoncino e restare sempre sotto il limite dell’educazione e del fair play, senza trascendere.

Il vicepresidente con la scorta non si vergognava a fare il cameriere in maglietta e pantaloncini alla festa del partito. L’ingegnere di Burlamacco, quando si metteva a tavola, non ce n’era per nessuno. Entrambi, di fronte alle critiche anche dure, reagivano da signori, capaci però di trasformarsi in marchesi del Grillo. Agli antipodi nelle opinioni, avevano lo stile della loro generazione: quello dei consiglieri comunali di 30 o 40 anni fa, che in seduta se ne dicevano di tutti i colori, e poi andavano a mangiare la pizza da Menghino. Ognuno sulla sua posizione, ma senza spostare l’agone sul piano personale. Di quei politici senza la protervia social non è rimasto quasi nessuno. Chi è anziano ha smesso la politica da tempo, come un’altra campionessa della stilettata feroce ma con educazione, la professoressa Rossella Giusti che guarda caso era amica di entrambi. Comunista come Caprili, e Volpe di là dalla barricata. Il che non impediva l’amicizia. Tutto questo è sparito. Da più di 10 anni è guerra senza quartiere. Ha chiuso anche Menghino.