Alessandro Santini: "Sono scioccato. Nessuna colpa può giustificare chi uccide"

Il capogruppo della Lega in Comune inorridito dalla reazione della città "Non sono accettabili i vergognosi commenti che si leggono sui social. Viareggio si deve dimostrare più intelligente, più sana e più matura".

Alessandro Santini: "Sono scioccato. Nessuna colpa può giustificare chi uccide"

I fiori depositati nel punto in cui è Said Malkoun, 47 anni, è stato ucciso

VIAREGGIO

"Sono scioccato da come una città come Viareggio reagisce davanti ad una tragedia ingiustificata ed inaccettabile. Non ci sono ragioni e giustificazioni per quanto accaduto. È gravissimo: sintomo di inciviltà!". Alessandro Santini, capogruppo della Lega in consiglio comunale, in questi giorni si trova a Shanghai per lavoro, ma non nasconde l’angoscia e lo sgomento per quanto avvenuto domenica notte in via Coppino. Ma soprattutto per come la città ha reagito. E la sua è una voce fuori dal coro rispetto a quanto affermato dai vertici del suo partito ("Questo dramma è la conseguenza di un crimine"). Lui, il monarchico-leghista, invece, non ha dubbi: "è inaccettabile difendere chi uccide".

Perché?

"Solo un tribunale può fare giustizia, solo la legge ha il compito di decidere, prosciogliere o condannare. Non sta al cittadino e nemmeno alla donna in questione".

Dentro al suo partito si evidezia che l’uomo ucciso era "un delinquente e che se non lo fosse stato non sarebbe finita così".

"Guardi, non c’è colpa che giustifichi un assassinio. Non c’è colpa che gustifichi chi uccide. Non c’è colpa che giustifichi il linciaggio di un morto".

Lei è netto, molto duro....

"La pietà di un morto non fa più parte della nostra cultura. Al contrario riusciamo ad ergere come eroina una persona che uccide, e poi soprattutto esaltare come lo fa".

È questo piano inclinato della nostra società che la turba?

"Esattamente. È scioccante quanto avvenuto, altrettanto impressionante la reazione della popolazione, la cui rabbia non può trovare giustificazione, non si può giustificare la rabbia della gente nei confronti di chi è morto e nel modo in cui è stato ucciso. Non ci sono giustificazioni nell’uccidere una persona".

Ma questa balneare si è vista aprire la portiera da uno sconosciuto che le ha afferrato la borsa dicendole: ’’lasciala o ti ammazzo’’"?

"Quello che è successo è comunque inaccettabile. Non ci può essere giustificazione, non ci può essere accettazione di quanto accaduto non ci possono essere scuse. La vita di un essere umano è sacra, la giustizia la fa lo Stato, la giustizia avviene in tribunale. Le motivazioni che hanno spinto la persona in questione a compiere questo insano gesto devono essere biasimate, isolate e condannate".

E la reazione della città, quindi, quella che lascia interdetta?

"Non sono accettabili i vergognosi commenti che si leggono sui social. I modi in cui alcune persone, in maniera per niente intelligente, stanno reagendo e commentando questo fatto increscioso. Viareggio non può essere conosciuta come una città che difende chi ha ucciso e condanna e offende, deride un morto".

Perché secondo lei questa reazione?

"Sono letteralmente basito. Non riesco a riconoscere la mia città in quei commenti. La città si deve dimostrare più intelligente, più sana e più matura. E altrettanto deve saper reagire in maniera intelligente, sana, matura per poter essere da buon esempio alle giovani generazioni, che purtroppo, ultimamente, vedono sempre più spesso nei più grandi un cattivo esempio e sicuramente non delle buone guide da seguire".

Marco Principini