
Luigi Ferrero con la maglia dell’Inter
Le spoglie di uno degli allenatori del Grande Torino verranno sepolte a maggio nel Cimitero Comunale del Marco Polo. Infatti le ceneri dell’indimenticabile Luigi Ferrero, tumulato oggi nel Cimitero monumentale di Torino, arriveranno nella nostra città portate del figlio Gianpiero, che dal 1995 si è trasferito a Viareggio assieme alla mamma Thea, deceduta nel 2010 a 101 anni.
“Acquisterò un loculo nel Cimitero Comunale - spiega Gianpiero - perché mi è piaciuta la gentilezza degli impiegati, la bellezza del camposanto in stile liberty e il sepolcro che ho scelto. Abito in via Cairoli e per me avere i genitori sepolti vicini è un vantaggio”. Ferrero è stato un calciatore (ala sinistra) e allenatore italiano. “Il primo ingaggio della Juventus, a 17 anni, è stata una tavoletta di cioccolato” ricorda scherzosamente il figlio e il suo esordio in serie A è arrivato da giovanissimo contro il Livorno. Dopo esser poi cresciuto calcisticamente in “Prima Divisione” nella Libertas Lucca e a Pistoia, nel 1930 è tornato nella massima serie con la maglia nerazzurra dell’Ambrosiana Inter campione d’Italia di Giuseppe Meazza (con il quale abitava assieme) e dopo due stagioni è stato ceduto al Bari, per poi chiudere nel Torino fino al 1940. Ma i grandi successi sono arrivati da allenatore, carriera intrapresa prima a Bari per approdare al Toro con cui vinse due scudetti. Nel 1947 passò a guidare e a salvare dalla retrocessione la Fiorentina, per poi girare mezza Italia sulle panchine di Atalanta, Lazio, Spal, Inter ed altre squadre di serie A. “Mio padre era un piemontese, quindi aveva la testa dura - ricorda il figlio - i suoi giocatori lo stimavano molto e lo chiamavano “Il Sergente di Ferro”, perché era una lavoratore instancabile e un perfezionista. Ha abitato per qualche anno a Viareggio e aveva dei buoni rapporti con la società bianconera”.
Ferrero sarà sepolto nella zona di Sant’Antonio, vicino a Sergio Bernardini della Bussola di Focette e andrà ad arricchire la lista dei personaggi illustri del Cimitero Comunale gestito da iCARE: dal nostro Lorenzo Viani alla “Regina del teatro” Marina Malfatti, dal futurista Krimer allo scrittore Cesare Garboli fino a Alberto “Nappita” Bertuccelli che vinse due tricolori con la Juventus.
Dario Pecchia