di Ciro
Vestita
Con questo inverno tiepido le allergie sono già in arrivo creando patologie caratterizzate da abnormi reazioni agli allergeni, molecole negative presenti in campo alimentare ma soprattutto nel mondo vegetale. Qui ci riferiamo soprattutto alle allergie ai pollini, minuscoli componenti del mondo vegetale utili per la riproduzione di alberi e fiori.
Ovvio dire che i pollini sono sempre esistiti: senza di loro le piante non potrebbero riprodursi. Ma ahimé, triste dirlo, i pollini non sono più quelli di una volta. E la colpa non è certo loro. Al solito è l’uomo che ha cambiato le carte in tavola. Da anni stiamo avvelenando il pianeta con polveri sottili, frutto dell’inquinamento. Dall’inizio della rivoluzione industriale le centrali carbonifere hanno avvelenato l’aria con queste micropolveri. A Londra erano negli anni ’50 talmente presenti che fu creato l’epiteto cromatico fumo di Londra molto di moda nelle sartorie del tempo. Bene, in primavera (periodo classico delle pollinosi) questi pollini si legano alle polveri sottili creando un mix esplosivo che, una volta entrato nei nostri polmoni, scatena pesanti patologie allergiche, in primis l’asma. Ben lo intuì il premio Nobel Karl Eisenberg il padre della meccanica quantistica.
Heisenberg nacque nel 1901 a Wurzburg in Germania e, alla giovane età di 32 anni vinse il premio Nobel per la fisica grazie ai suoi lavori sul “principio di indeterminazione delle particelle subatomiche“.
Ma la sua giovinezza era tormentata da violentissime crisi di asma che spesso lo portarono esanime in ospedale.
La colpa era tutta, a suo avviso, di una industria carbonifera a pochi passi dalla sua casa.
Seguì quindi il consiglio del suo medico e si trasferì nella remota isola di Helgoland nel nord del mare baltico. Qui non c’era traccia di inquinamento e infatti la sua salute migliorò tantissimo. A noi invece per depurare i nostri polmoni sarà sufficiente il fine settimana fare una passeggiata nei boschi o meglio ancora vicino al mare.