SERGIO IACOPETTI
Cronaca

La migliore amica di Laura: “Era una donna speciale e concreta. Una mamma che viveva per il suo bambino”

Viareggio, Irina Jeregan che da anni conosceva la barista morta nell’incidente: “Mi colpì subito per quella innata energia che trasmetteva”

Da destra, Laura Chiricuta con gli amici Irina Jeregan e Lelio Bancalana

Da destra, Laura Chiricuta con gli amici Irina Jeregan e Lelio Bancalana

Viareggio, 27 agosto 2024 – “La migliore amica che potessi desiderare e la donna più forte che abbia mai conosciuto". Irina Jeregan non era solo la miglior amica di Laura Chiricuta, era la confidente, la spalla sulla quale piangere ed il braccio da afferrare per risollevarsi. Una sintonia perfetta quella tra due giovani madri, sbocciata fin dal primo incontro.

Irina che tipo di donna era Laura?

"Una donna straordinaria e non credo che esista un aggettivo migliore di questo per definirla. Una mamma che viveva per il suo bambino, una amica capace di tirarti su di morale, una lavoratrice in grado di affrontare ogni mansione con passione e rispetto. Una autentica lottatrice che affrontava i problemi della vita con incredibile forza d’animo".

E Laura di scelte difficili ne aveva dovuto prendere fin da giovane....

"Era arrivata a Viareggio dalla Romania, ma non era arrivata qui senza un progetto. Era già laureata in Economia e Commercio quando, nel 2008, ho avuto il piacere di dividere con lei il bancone del Cristallo di Lido di Camaiore. Facevamo le bariste e mi colpì subito per quella innata energia che trasmetteva. Era divertente, ma anche pratica e determinata. Aveva dei progetti e sani principi che la guidavano".

Tante esperienze lavorative, senza mai piangersi addosso.

"Il lavoro non le pesava. Io stessa, che per anni ho avuto una attività a Torre del Lago, l’ho chiamata quando avevo bisogno in cucina o al bar e lei si è sempre resa disponibile".

Laura aveva anche delle passioni...

"La chiamavo affettuosamente ‘nonna’ perché era patita del ricamo ed il regalo che custodirò più gelosamente di lei è proprio un cuscino su cui aveva riportato la scritta: ‘Io e te amiche per sempre’. Musicalmente era una vera appassionata di musica classica. Insomma un tipo che sembrava tranquillo ma che in realtà aveva l’argento vivo addosso".

Perché?

"Era trascinante, un vulcano di idee. Aveva appena conseguito il diploma da sommelier e per festeggiare questo ennesimo obiettivo raggiunto stava organizzando un viaggio per Marrakech da fare, rigorosamente, senza uomini".

E il figlio Matteo, appena 14enne?

"Stravedeva per lui e lo riempiva di attenzioni, senza però esser gelosa. Lo accompagnava a scuola, a rugby e ultimamente a karate, ma se per caso era impegnata a lavoro si affidava a me o a mio marito Lelio, tanta era la stima che nutriva nei miei confronti. Nostra figlia Sofia è praticamente cresciuta assieme a Matteo che noi consideriamo un figlio e che non lasceremo mai. È una promessa che faccio alla ‘mia’ Laura".